Derby a sinistra sulla candidatura. Maggioni: «Sì al confronto con Ferrario»

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BUSTO ARSIZIO – Il passo indietro di Valentina Verga, la strada spianata per Maurizio Maggioni e la voglia del Partito Democratico di confrontarsi, misurarsi, pesarsi con i possibili alleati. Verbi che si possono tradurre in due parole: primarie allargate. Con Amanda Ferrario. Sono questi i passaggi che si sono consumati durante la direzione dei dem bustocchi, che si è tenuta ieri sera (martedì 2 febbraio) e alla quale ha partecipato anche il segretario provinciale Giovanni Corbo.

Il passo indietro di Valentina

Al summit decisivo per stabilire il candidato sindaco del Partito Democratico di Busto sono entrati due cardinali ed è uscito un papa: Maurizio Maggioni. In realtà però la direzione di partito non si è nemmeno cimentata nel dover scegliere. Poiché Valentina Verga ha anticipato tutti manifestando la sua volontà di fare un passo indietro. Motivo? “Senso di responsabilità”, dicono i dem che erano pronti a sostenere il nome della consigliera. Tradotto: la decisione di Valentina Verga di fatto ha evitato a priori qualsiasi possibile tensione. “Poiché, francamente, in questo momento non ce n’è bisogno”. Gesto nobile, commenta qualcun altro, e apprezzato da tutti.

Scatto sulla fascia sinistra

Sul nome di Maggioni, pur essendo l’unico rimasto in campo, tutto il partito ha fatto quadrato in maniera leale. Ma non si può negare che la sua candidatura, anche per via della storia politica di Maggioni, arrivi dall’ala sinistra dei dem. Ma dopo aver sciolto le riserve sul candidato, la partita è tornata al centro. Ed è lì che ora è in atto, calcisticamente parlando, il tiki taka. Già, perché pare che l’altra indicazione politica emersa è quella di “allargare i confini, riaprire il dialogo interrotto, e proporre, senza subirle, le primarie allargate”. Con Amanda Ferrario.

Il motivo di questa strategia è chiaro: il Partito Democratico, che occorre dire si è fatto sorprendere dalla candidatura della preside dell’Ite Tosi, non deve avere nulla da temere. Anzi, deve farsi promotore di un confronto sul nome (non solo nome, chiaramente) del candidato e ciò significa anche far uscire allo scoperto i potenziali alleati, i quali dopo la fuga in avanti, ora dovranno dimostrare che Amanda Ferrario non è una loro “esclusiva”, ma un potenziale candidato di un’area politica che van ben oltre quei confini di partito che al momento creano divisioni e reciproci sguardi sospetti. “Tanto più – ricorda qualche piddino – che la stessa Ferrario ha dato ampia disponibilità al dialogo”.

Nessuna paura ma…

Archiviato il dibattito sul nome, resta vivo quello su primarie allargate sì, primarie allargate no. Con i dem di antica data che un po’ frenano dopo aver incassato il successo sul nome. E che alla fine, però hanno dovuto fare i conti anche con i compagni che premono per “una partita leale, senza paura e consapevoli delle nostre idee e della nostra forza”.

Ma in tutto questo, Maurizio Maggioni, poiché alla fine poi sarà lui a dover mettere faccia, pensieri e parole, cosa dice?

«Che sono contento che il partito, nell’aver scelto me, abbia colto l’aspetto sociale che mi caratterizza visto che da anni sono impegnato in questo campo. Un valore importante che sposta l’attenzione su temi che interessano da vicino i giovani, le famiglie, gli anziani, le persone sole e i loro problemi, che con il Covid si sono ancor di più esasperati».

E rispetto al mondo vicino, ma non piddino, Maggioni apre con riserva: «Bisogna lavorare per costruire rapporti anche con chi ha voluto chiuderli. Dobbiamo costruire una proposta importante e non ho paura di confrontarmi». E sul possibile faccia a faccia con Amanda Ferrario conclude: «Abbiamo due profili diversi, ne sono consapevole ma non ho paura. Confrontiamoci senza problemi. Prima però, chi ha fatto il suo nome, deve fare una conversione politica e programmatica che fino a oggi è mancata». Insomma, un garbato no alle primarie allargate. Sulle quali però il partito, anche a livello provinciale, dicono i ben informati, chiede un atto di coraggio e non di chiusura.

Busto, Amanda Ferrario pronta alla sfida elettorale. E apre al PD

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