Varese, Carignola (PD): «Allarghiamo la coalizione». I nodi M5S, Zanzi e Paris

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VARESE – Work in progress. I lavori per costruire la coalizione di centrosinistra che sosterrà Davide Galimberti nella corsa a Palazzo Estense sono in corso. Anche se ancora a fari spenti: un po’ perché la politica in tempi di pandemia impone restrizioni e difficoltà negli incontri “live”, un po’ perché ancora manca la data certa della chiamata alle urne. Ci sono però tutta una serie di certezze e, a dir la verità, anche dubbi e nodi da sciogliere. E tra questi, ad esempio, come si concretizzerà l’alleanza con i Cinque Stelle (al primo o al secondo turno nell’eventualità del ballottaggio), ma anche quando Daniele Zanzi farà, in un senso o nell’altro, il suo passo (si candiderà? E se sì, sosterrà ancora la candidatura Galimberti?). Senza dimenticare che nel Partito Democratico cittadino non è risolto il conflitto, a bassa tensione (per il momento) tra Luca Paris e la maggioranza della sezione. Insomma, un quadro in itinere, rispetto al quale il segretario del Pd Città di Varese Luca Carignola prova a fissare la fotografia attuale.

Luca Carignola, a che punto sono le “grandi manovre” per costruire l’alleanza a sostegno della candidatura Galimberti? 
«Al netto delle difficoltà oggettive a trovarci di persona, e del fatto che ancora non c’è una data, posso dire a buon punto. Ci sono interlocuzioni sia all’interno del Partito Democratico, sia con chi fa già parte della coalizione, ma anche realtà e persone che hanno mostrato interesse al nostro progetto politico per la città di Varese. E questo credo sia il dato più interessante: siamo partiti con l’obiettivo di allargare la coalizione e in tal senso i primi riscontri sono più che positivi».

Partiamo dalla conferme. Tra queste c’è anche quella del vicesindaco Daniele Zanzi e di Varese 2.0? 
«Quella del Partito Democratico, che sarà centrale all’interno della coalizione, direi che è scontata. Praticittà, la lista del sindaco per intenderci, guidata dai tre assessori donna si sta strutturando e riscuotendo interesse, come anche Progetto Concittadino. Credo poi che le tensioni romane degli ultimi giorni non si ripercuoteranno sul rapporto che abbiamo con Italia Viva. Su Daniele Zanzi, invece, non abbiamo al momento alcuna risposta. E’ vero che su alcune questioni, con Varese 2.0, ha preso posizioni difformi rispetto al resto della maggioranza, ma è anche vero che sui passaggi fondamentali, penso al bilancio, ha votato a favore».

Quindi? 
«Quindi credo che, qualora il vicesindaco uscente dovesse prendere la decisione di non sostenere la candidatura del sindaco, la gente farebbe davvero fatica a comprendere tale posizione. Detto questo, penso che lo spazio per dialogare ci sia. Da parte nostra la porta è aperta; certo non rimarrà tale a lungo».

Veniamo a una questione più strettamente piddina: Luca Paris. E’ vero che qualcuno ha posto il dubbio sull’opportunità di candidarlo in lista per via delle sue prese di posizione non ortodosse rispetto alla linea discussa e approvata nel partito sulle varie questioni? 
«E’ vero che il partito è in larghissima parte compatto su quanto fatto dall’amministrazione nel presente e sui programmi futuri. Ed è anche vero che Luca Paris in alcune situazioni ha manifestato posizione diverse. Detto questo, il nostro partito si chiama Democratico. Non siamo un monolite».

Veniamo all’allargamento della coalizione: Cinque Stelle subito alleati? 
«Con i Cinque Stelle abbiamo avviato un dialogo già da qualche mese. Loro hanno manifestato di apprezzare il lavoro svolto dal sindaco e da questa amministrazione. Ora, in quali forme si tradurrà questa sintonia, lo vedremo nel corso delle prossime settimane».

Galimberti qualche mese fa ha parlato di un cantiere aperto e allargato proprio in ottica di costruzione della coalizione. Poi non si è saputo più nulla. Che fine ha fatto?
«Esiste e si sta lavorando. Sono aperte interlocuzioni con Verdi, Socialisti, Più Europa ma, come dicevo sopra, anche con soggetti civici che in questi anni hanno apprezzato il lavoro del sindaco e dell’amministrazione e che hanno manifestato interesse nel voler essere partecipi del progetto».

Dai cantieri politici a quelli concreti aperti in città. Dal suo punto di vista qual’è il progetto che più ha contraddistinto questa amministrazione? 
«Direi che la scelta è piuttosto ampia, basta girare per la città. Ma se devo sceglierne uno dico piazza Repubblica e il trasferimento del mercato. Credo sia il segnale più forte della volontà di questa amministrazione di voler dare ai varesini l’opportunità di riappropriarsi degli spazi cittadini e far rivivere Varese. Che coincide con l’aver rimesso in movimento la Città Giardino dopo anni di immobilismo».

Dove invece l’amministrazione Galimberti è mancata e dovrebbe puntare a migliorare? 
«Penso che il 2020, con la pandemia, abbia segnato uno spartiacque, e non solo per Varese. Negli ultimi dodici mesi ci sono progetti che hanno subito un rallentamento, ma non per volontà amministrativa. Ed è emerso in maniera chiaro un tema: anche la nostra città deve essere ripensata sulla base di quanto accaduto. Ecco, più che di mancanze, parlerei di una nuova sfida alla quale siamo chiamati a rispondere. E tra queste ci sono sicuramente i temi della mobilità, che va ripensata anche in ottica di sostenibilità e quello più corposo di come investire i fondi del Recovery, che arriveranno e dovranno essere messi a sistema all’interno di un progetto di città più complessivo».

Chiudiamo guardando nell’altra metà campo. Un recente sondaggio parla di un testa a testa tra Galimberti e il candidato del centrodestra. Sarà così? 
«Queste sono partite complesse. Noi, rispetto a cinque fa, partiamo da numeri sicuramente più positivi. Sul centrodestra dico che in questi anni non abbiamo visto da parte loro portare idee e hanno portato avanti un’opposizione inconcludente. E anche nella critica ai progetti del sindaco Galimberti non hanno mai avuto argomenti convincenti. Ulteriore segno che la strada intrapresa dall’amministrazione è quella giusta».

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