Gallarate, su piazza Giovanni XXIII il Tar si riserva. Ma c’è un esposto alla Corte dei Conti

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GALLARATE – Sul progetto di riqualificazione di piazza Giovanni XXIII spunta anche un ricorso alla Corte dei Conti. Lo rende noto il Comitato “Salviamo gli alberi di Gallarate” nel giorno in cui era attesa la decisione del ricorso al Tar, dopo la doppia sospensione del taglio degli alberi decisa dal tribunale amministrativo regionale.

Il Tar si riserva

Ma oggi, mercoledì 3 febbraio, dopo gli interventi delle parti davanti ai magistrati milanesi il Tar si è riservato. Una decisione, insomma, ancora non c’è anche se non dovrebbe tardare. Sul fronte Corte dei Conti dal comitato spiegano «che il ricorso riguarda lo spostamento di 280mila euro che erano nel capitolo destinato alle scuole e che ora vengono messi nel capitolo per il rifacimento della piazza». Lo scorso 7 dicembre lo stesso tema era stato oggetto di un esposto presentato al Prefetto di Varese Dario Caputo sottoscritto dai rappresentanti del Pd (Giovanni Pignataro, Margherita Silvestrini,Anna Zambon e Carmelo Lauricella), di Città è Vita (Sebastiano Nicosia, Matelda Crespi, Edoardo Guenzani, Danilo Barban), di Libertà per Gallarate (Luca Carabelli e Luigi Fichera), dll’ex Forza Italia Leonardo Martucci e Rocco Longobardi della lista civica Gallarate 9.9.

L’esposto delle opposizioni

«La variazione è stata effettuata solo per consentire i lavori della piazza della stazione, cioè di un intervento che non riveste nessun carattere di urgenza per il Comune di Gallarate», aveva spiegato all’epoca il capogruppo Pd Giovanni Pignataro dichiarando che a suo parere «Questo provvedimento è stato quindi azionato dalla Giunta in modo non conforme alla legge, privando il Consiglio Comunale e il popolo che ha eletto i consiglieri, delle sue prerogative essenziali». Nell’ultimo consiglio comunale, però, il sindaco di Gallarate dimostrò che proprio il Pd, quando era al governo della città, nel 2012 compì un atto amministrativo praticamente identico.

Vogliono solo visibilità

In merito ai fatti odierni, il sindaco di Gallarate Andrea Cassani replica con estrema serenità. «In assenza di una sentenza non posso intervenire sula questione Tar – spiega – Per quanto riguarda il ricorso alla Corte dei Conti è un fatto che non ci impensierisce minimamente. Sino a prova contraria è l’ente amministrativo che decide a quali opere destinare i finanziamenti disponibili che siano essere parchi, poli culturali o quant’altro. Dal punto di vista procedurale tutto è stato fatto correttamente. Il solo risultato che queste persone otterranno sarà rallentare il lavoro degli uffici. A quanto pare c’è chi è abituato a fare politica senza essere stato eletto. Ci sono persone che vogliono ottenere visibilità attaccando l’operato di questa amministrazione. Non voglio stare al loro gioco dando loro un’eccessiva attenzione».

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