Gallarate, esposto di 12 consiglieri contro la nuova piazza della stazione

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GALLARATE – «Il sindaco Andrea Cassani fa campagna elettorale coi nostri soldi, fregandosene della sovranità del popolo, della democrazia e del consiglio comunale. Per essere rieletto basteranno i 634mila per la piazza della stazione?». L’attacco politico delle opposizioni di Gallarate si tramuta in un esposto al prefetto Dario Caputo inviato oggi, 7 dicembre, firmato da 12 consiglieri comunali. Lo hanno sottoscritto i rappresentanti del Pd (Giovanni Pignataro, Margherita Silvestrini,Anna Zambon e Carmelo Lauricella), di Città è Vita (Sebastiano Nicosia, Matelda Crespi, Edoardo Guenzani, Danilo Barban), di Libertà per Gallarate (Luca Carabelli e Luigi Fichera), l’ex Forza Italia Leonardo MartucciRocco Longobardi della lista civica Gallarate 9.9.

La delibera contestata

Il caso era stato sollevato dal capogruppo del Pd Giovanni Pignataro durante l’ultimo consiglio comunale, anticipando la sua volontà di ricorrere al prefetto nonostante l’assessore al Bilancio, Stefano Robiati, anche nei giorni seguenti avesse dato ampie rassicurazioni sulla regolarità della determina dirigenziale e della successiva variazione di bilancio relative al progetto di restyling di piazza Giovanni XXIII. «Le parole rese dall’assessore alla stampa e in consiglio chiariscono che la variazione è stata effettuata solo per consentire i lavori della piazza della stazione, cioè di un intervento che non riveste nessun carattere di urgenza per il Comune di Gallarate», spiegano ore le opposizioni.  «Questo provvedimento è stato quindi azionato dalla Giunta in modo non conforme alla legge, privando il Consiglio Comunale e il popolo che ha eletto i consiglieri, delle sue prerogative essenziali».

Urgenza elettorale

«La verità è che l’unica urgenza che ha indotto questo scorretto modo di procedere è di carattere elettorale», attaccano i 12 firmatari in una nota stampa. «Cassani ha promesso ormai cinque anni fa di rifare la piazza della stazione, per 5 anni ha dormito non facendo niente e adesso, per provare ad essere rieletto, deve assolutamente realizzare un’opera costosissima e inutile per come progettata (un restyling della piazza attuale senza nessuna modifica sostanziale). Ma purtroppo per Cassani la legge non contempla tra le urgenze rilevanti quella elettorale».

Parola al prefetto

Secondo i firmatari, «una determina dirigenziale ha di fatto sovvertito il voto del consiglio comunale sul bilancio». E spiegano: «Per ovviare a questa chiarissima illegittimità senza bloccare la procedura di selezione, ritardando così di alcuni mesi l’inizio dei lavori non urgenti (se non per la propaganda) sulla piazza, era necessario all’interesse politico del sindaco, ma non all’interesse pubblico, procedere immediatamente a una variazione del bilancio».
Le opposizioni di Gallarate hanno deciso dunque di esporre al prefetto in modo preciso e dettagliato quanto accaduto affinché svolga accertamenti. «Ci opporremo – concludono – con tutti i mezzi consentiti alla forzatura delle regole minime della democrazia a tutela di tutti i gallaratesi, di destra, di centro e di sinistra, che hanno votato i 24 consiglieri comunali di Gallarate.

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