Speroni: «Anche Maroni vuole un sindaco Lega a Busto. Ora i vertici decidano»

BUSTO ARSIZIO – «Maroni vuole un sindaco leghista a Busto, il cui cognome non inizi per R? Allora gli possiamo dire che Max Rogora ha già fatto sapere che la cosa non gli interessa, Vittorio Rosi (detto Gigi ndr) non si candiderà per raggiunti limiti di età. Non abbiamo chiesto alla Ruffinelli, ma non credo. Come non credo che il veto fosse su Marco Reguzzoni, lontano dalla Lega ormai da qualche anno. Restano in lizza Giampiero e Paola Reguzzoni, ma siccome Maroni non si è espresso sul genere, direi che capire a chi si riferisse non è così scontato». Risponde con ironia il segretario cittadino della Lega Francesco Speroni, che aggiunge: «La cosa interessante, più che la battuta sulle iniziali del cognome, è che un esponente di spessore della Lega dica che vuole un sindaco leghista a Busto. Non era mai accaduto fino a questo momento. Ora speriamo che anche i vertici del partito colgano questo ulteriore segnale».

Il veto sui leghisti con la R

Speroni non lo dice, anzi prende l’uscita di Maroni come una battuta e mette in evidenza l’aspetto più politico: “Un sindaco leghista a Busto Arsizio“. Ma le parole pronunciate a Varese da Bobo, a Busto hanno fatto parecchio rumore. E tra i leghisti che hanno il cognome che inizia con la R non tutti l’hanno presa bene.

Ora Speroni passa oltre. Ma è chiaro che Maroni non si è morso la lingua quanto l’altra sera, in una situazione “protetta” si è lasciato andare e ha punzecchiato qualche storico antagonista bustocco. Insomma il tempo passa, ma a quanto pare non lava la memoria fatta di battaglie e screzi interni. Una battuta, che avrebbe dovuto rimanere nell’etere (la riunione dei leghisti varesini era online) e che invece è uscita “de sfross” per detonare a Busto. Sulle chat del Carroccio infuocate per tutta la giornata di ieri (domenica 7 dicembre).

Parola d’ordine: stemperare le tensioni

Tensione della quale i leghisti preferiscono non parlare. Bocche cucite. Per masticare amaro o per stemperare l’arrabbiatura in una giornata di mezza festa qual è Sant’Ambrogio, vigilia dell’Immacolata e di un giorno che in molti vorrebbero passare lontano dalle beghe politiche. Invito, a prendere l’uscita di Maroni come una battuta, che (rivelano i leghisti) è arrivato anche dal segretario provinciale Matteo Bianchi. Tanto che Speroni rilancia: «Prendo la questione della “R” come una battuta di Maroni, Mentre sono davvero contento che anche lui voglia un sindaco della Lega a Busto. E’ la prima volta che un esponente di peso dice quanto noi sosteniamo da tempo».

E Antonelli?

E Antonelli? «Siamo in attesa che sciolga le sue riserve. Forse questa uscita può essere anche uno stimolo per il sindaco a fare chiarezza su ciò che intende fare. Una cosa è chiara, Antonelli non può più essere speso come un candidato super partes. Questo significa che quando lui deciderà, o il suo partito lo candiderà, ci siederemo attorno al tavolo. Noi il nostro nome ce l’abbiamo». Con che lettera inizia? «Se si escludono W, H, J e Y, abbiamo un cognome per tutto l’alfabeto».

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