Pd: «Per salvare il centrodestra a Gallarate la Lega mette il freno a Cassano»

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CASSANO MAGNAGO – Per la seconda volta in meno di tre mesi la mozione di sfiducia a Nicola Poliseno, sindaco di Cassano Magnago, non verrà presentata dalle minoranze. Questa volta, svela il Partito democratico, la colpa va ricercata nel conflitto interno tra il gruppo consigliare della Lega e i vertici provinciali del partito. Che, per salvare gli equilibri del centrodestra sul territorio a partire dalla confinante Gallarate, avrebbero stoppato l’iniziativa dei tre padani (Giovanni Battistella, Elisa Vaser e Antonio Diani) pronti a chiedere ufficialmente in aula le dimissioni del primo cittadino a seguito degli sviluppi dell’indagine giudiziaria a suo carico.

La mozione bloccata

«Questa volta la mozione di sfiducia la volevano presentare Battistella, Vaser e Diani e ci hanno chiesto loro di sottoscriverla», svela il segretario del Pd Tommaso Police. «Ovviamente il loro commissario Corrado Canziani li ha bloccati. Visto il precedente della scorsa volta, noi non avevamo neanche pensato di scriverla. Mentre loro addirittura ci avevano mandato il documento con le firme, era solo da protocollare».

Gli equilibri tra Cassano e Gallarate

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Tommaso Police

Secondo il segretario dem, la retromarcia imposta va ricercata negli equilibri sovracomunali tra la Lega con gli storici alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Cassano Magnago è uno dei pochi casi sul territorio in cui il Carroccio non siede dalla stessa parte degli altri partiti di centrodestra, ma è evidente che non possa ignorare quello che accade altrove, a partire dai due Comuni confinanti, Busto Arsizio e Gallarate, rispettivamente la prima e terza città della provincia di Varese per numero di abitanti, dove da mesi si sta cercando con difficoltà la quadra per presentare il centrodestra unito alle Amministrative 2021. «Anche qui a Cassano bisogna restituire la parola ai cittadini, prima o poi», sottolinea Police. «Io apprezzo il comportamento dei singoli consiglieri leghisti, con cui sin da inizio mandato abbiamo un buonissimo rapporto di stima reciproca, che vivono un’esperienza da amministratori in opposizione con le stesse difficoltà che stiamo vivendo noi.  Mi spiace solamente che abbiano poca autonomia decisionale e siano vincolati da ragionamenti politici che vanno oltre Cassano Magnago. Non può essere Gallarate a fare l’ago della bilancia su decisioni prettamente locali».

La Lega precisa

Il gruppo consigliare della Lega specifica che la mozione di sfiducia era sì stata preparata, «ma non è mai stata firmata». Fanno sapere inoltre che è in programma proprio per questa sera 24 febbraio una riunione in videoconferenza con i vertici provinciali in cui si stabilirà la linea ufficiale del partito in merito alla questione in oggetto e si decideranno le iniziative future.

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