Indagini a Cassano, Poliseno: «La mia sfera privata non è una questione pubblica»

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CASSANO MAGNAGO – Il sindaco di Cassano Magnago, Nicola Poliseno, convoca i giornalisti un quarto d’ora prima di mezzogiorno non per entrare nel merito delle indagini che lo riguardano («sono rispettoso del lavoro della magistratura, tengo un profilo di estrema attenzione e rispetto»), ma per rivolgere un appello alla città, alla stampa, al mondo dei social: «Tutta questa vicenda sotto il profilo della comunicazione mi ha ferito. Ritengo non corretto che la mia attività privata venga messa alle mercé di tutti, senza peraltro avere una visione completa».

Sfera pubblica e privata

Lo ha detto oggi, 20 febbraio, in un incontro avvenuto a Palazzo Mazzucchelli. Secondo il sindaco, è arrivato il momento di scindere l’attività pubblica da quella privata. Da quanto emerso finora, infatti, le indagini riguardano sia la costruzione del supermercato Lidl sia due questioni riferite al suo studio professionale di commercialista. Sulla prima dice: «Sono anche io desideroso di capire le problematiche sotto il profilo giudiziario ed è bene che si faccia chiarezza. Quello che posso ribadire è che l’iter amministrativo è stato lineare e che la nuova Lidl è stata una perfetta risposta alla rigenerazione urbana di cui tanto si discute oggi». In merito alle vicende di carattere professionale, la visione di Poliseno è ancora più netta: «La sfera privata non deve rientrare in tematiche pubbliche, non può essere il prezzo che si deve pagare per fare il sindaco. Se nel nostro Paese è sempre stato così, allora c’è qualcosa che non va. Che tipo di società è questa? Un cambiamento va messo in atto, perché provoca soltanto disaffezione totale e una guerriglia comunicativa, peraltro in un momento in cui la società è già provata. Io dovrei spiegare pubblicamente scelte che riguardano il mio studio? Siamo al limite della follia. Sono preoccupato perché si viola il privato di ogni singola persona. E oggi ci sono io, che ho una corazza forte, ma domani può capitare a un altro».

Palumbo in procura

Poliseno entra nel merito anche della visita di ieri in procura di Busto Arsizio del consigliere comunale e regionale Angelo Palumbo e della sua decisione di non presentare querela  riguardo uno dei capi di imputazione contestati al sindaco Poliseno, quello di appropriazione indebita. «Anche qui i dubbi sono stati fugati in pochissimi giorni. E’una vicenda che non doveva nemmeno emergere perché il nostro gruppo è un’associazione privata, in cui ciascuno versa per scelta il 10 per cento per sostenere le spese a partire dalla sede. I chiarimenti li si fa con i diretti interessati, non con l’opinione pubblica. Questi sono aspetti privati e tali dovevano rimanere, invece mi sono trovato in una posizione di estrema fragilità dal punto di vista dell’immagine quando io non ho sottratto proprio nulla e nella gestione del gruppo sono a credito».

Il vicesindaco salvo

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Poliseno spiega inoltre perché ha “salvato” il vicesindaco Osvaldo Coghi nonostante sia ormai di dominio pubblico il contratto di affitto di un capannone a lui riconducibile siglato con l’ex amministratore della municipalizzata Sieco Antonio Frascella. In particolare, sostiene di non avere avuto un metro di giudizio differente rispetto al 2019, quando a seguito dell’inchiesta “Mensa dei poveri” a Cassano sono cambiate molte pedine nei posti di comando: «Se siamo garantisti lo dobbiamo essere fino in fondo: io ovviamente darò il mio giudizio quando sarà tutto chiarito. Due anni fa si dimisero tutti autonomamente, oltretutto con il parere non positivo della maggioranza. L’unica revoca è stata quella di Paola Saporiti: l’ho rimossa io dall’incarico di assessore a sua tutela, in quanto era stata raggiunta da un provvedimento cautelare».

Fino alla fine

Infine il primo cittadino affronta il tema delle dimissioni, invocate ancora una volta da Pd e Lega: «Siamo nell’ultimo anno di amministrazione: leggere comunicati in cui si dice che dovrei fare un passo indietro mi fa sorridere. Anziché scontrarsi sulle idee, è evidente che si voglia partire con la campagna elettorale sfruttando tutto questo. Ma siccome anche nell’ultima riunione di maggioranza ho trovato un gruppo unito, io fino all’ultimo giorno farò il mio dovere. Non vengo distratto da questo periodo, non fermo quello che abbiamo iniziato nove anni fa sistemando falle incancrenite. Piazza Libertà, la viabilità del centro, la tangenziale che cambierà la qualità della vita per migliaia di persone, gli investimenti scolastici: non ho intenzione di fermare tutto questo».

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