Indagini a Cassano, la Lega dice no alla sfiducia: «Poliseno si batte alle urne»

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CASSANO MAGNAGO – I nuovi sviluppi dell’ inchiesta giudiziaria che coinvolge il sindaco Nicola Poliseno e il suo vice Osvaldo Coghi stanno convincendo il Partito democratico a tornare alla carica con una mozione di sfiducia al primo cittadino da presentare in consiglio comunale. Per farlo servono i numeri della Lega ma, sebbene il gruppo consiliare guidato da Giovanni Battistella sia convinto che la maggioranza (Forza Italia, Fratelli d’Italia, lista civica Poliseno sindaco) debba fare un immediato passo indietro, attraverso il commissario cittadino Corrado Canziani (nella foto in alto) il Carroccio ribadisce per la seconda volta in tre mesi che «gli avversari politici si sconfiggono alle urne e non nei tribunali».

Garantismo e sfiducia

Da capogruppo in Provincia e da consigliere comunale a Gallarate, Canziani ha una visione più ampia rispetto ai confini cassanesi e ribadisce un dato di fatto che, nei rapporti con gli storici alleati a livello sovracomunale (Forza Italia e Fratelli d’Italia), deve essere preso in considerazione quando si affrontano le divergenze politiche a Villa Oliva, uno dei pochi casi sul territorio in cui il Carroccio non siede dalla stessa parte degli altri partiti di centrodestra. «La Lega a Cassano Magnago è in opposizione dall’inizio di questa amministrazione. Pertanto è assolutamente comprensibile come il disaccordo con l’attività di questa giunta ci sia da sempre, da molto prima che emergessero i recenti fatti di cronaca». Ma il garantismo, sottolinea Canziani, è un principio a cui non si può derogare: «La Lega non si sostituirà mai alla magistratura, che deve fare il suo corso».

Risposte e chiarimenti

La posizione di Canziani appare più prudente rispetto alle ultime dichiarazioni del capogruppo Battistella. Ma su un punto concordano perfettamente: Poliseno continua a non volere chiarire pubblicamente i fatti contestati e i (non) confronti in seduta segreta voluti dal presidente del consiglio comunale Pietro Ottaviani non aiutano ad affrontare con trasparenza il terremoto giudiziario che da ormai due anni fa tremare le mura di Villa Oliva. «Le dichiarazioni espresse dal gruppo consiliare – sottolinea il commissario della Lega – sono la conseguenza di una visione da sempre critica con l’operato amministrativo, ma soprattutto si inquadrano con il fatto che da sempre chiediamo un chiarimento nelle opportune sedi, che non c’è mai stato».

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