Cassano, lettera a Ottaviani: «Dove sono coerenza e esempio istituzionale?»

pietro ottaviati

CASSANO MAGNAGO – La bagarre cassanese non si tacita. Anzi, dopo la richiesta di dimissioni presentata al sindaco Nicola Poliseno da Pd e Lega e la palese volontà di quest’ultimo di tirare dritto, le opposizioni scrivono al presidente del consiglio comunale Pietro Ottaviani (nella foto). La questione è delicata: la procura di Busto Arsizio ha aperto un’inchiesta per corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta che vede indagati anche il primo cittadino e il vicesindaco Osvaldo Coghi. Nella lettera firmata dai consiglieri Gemma Tagliabue, Tommaso Police, in quota Pd, e Mimmo Mottura esponente della lista civica In Movimento, intendono sgomberare il campo da ogni dubbio: non c’è nulla di personale nel chiedere le dimissioni di un sindaco sotto inchiesta, la questione è affrontata esclusivamente sul piano politico.

Lettera aperta al presidente Ottaviani

Gent.mo Presidente,
vogliamo condividere con Lei un nostro pensiero rispettando in primo luogo la Sua figura istituzionale.
Condividiamo il suo appello con il quale invita tutti a mantenere i commenti nella sfera del giudizio politico senza entrare nel piano personale.
Tutte le nostre legittime considerazioni fatte dal 2019 ad oggi sono da attribuirsi solo all’ambito politico ed amministrativo. Non ci sono mai interessati i giudizi personali e mai lo faremo perché occorre sempre scindere il lato umano da quello politico. Abbiamo però come l’impressione che la Sua dichiarazione (insieme ad altre) lascino intendere che la questione sia sul piano personale.
Sgombriamo il campo da questo dubbio, Presidente! Di giudicare le persone a noi non interessa nulla.
Chiedere le dimissioni di questa amministrazione oltre ad essere un atto politico dovuto non si deve tramutare e leggere come un nostro attacco personale. Diffidiamo da questa interpretazione che lede i nostri diritti di consiglieri di minoranza. Il tentativo subdolo di farci passare come i “manipolatori” o peggio ancora gli “sciacalli” di questa imbarazzante situazione è inaccettabile.
E’ come se le accuse mosse dagli inquirenti siano scaturite da una nostra denuncia: nulla di tutto questo!
Non conosciamo i dettagli, i motivi che hanno spinto le Autorità giudiziarie ad indagare su ormai molti esponenti di questa maggioranza. Noi ci siamo sempre limitati a svolgere la nostra attività nel merito dei punti che vengono deliberati nelle sedute del Consiglio Comunale, abbiamo svolto il nostro ruolo di consiglieri con attenzione particolare a tutte le istanze del territorio e dei cittadini e pur avendo una visione politica ed amministrativa diversa da questa amministrazione comunale abbiamo sempre agito convinti della buona fede di tutto il consiglio comunale. Le differenti visioni sono il sale del confronto e della democrazia, sarebbe sbagliato se tutti la pensassimo allo stesso modo. L’importante è sempre rispettare il parere altrui anche quando non lo si condivide.
Qualcuno della maggioranza già nel 2019 ci disse (a microfoni spenti) che eravamo stati “fin troppo signori” nelle nostre posizioni espresse ammettendo candidamente che a parti invertite il vostro gruppo politico di riferimento si sarebbe comportato in maniera decisamente più pesante.
I processi sommari e l’individuazione delle responsabilità legali non ci interessano. Noi continuiamo ad esprimere un giudizio negativo sull’operato di questa amministrazione e le notizie che giungono da 2 anni a questa parte non aiutano e non agevolano il lavoro che tutti noi eletti siamo stati chiamati a svolgere nel 2017. La serenità amministrativa di cui parliamo era stata parzialmente ripristinata nel 2019 con un metodo che oggi a quanto pare non è più adoperato.
Chi fa politica a qualsiasi livello dovrebbe essere d’esempio per tutti e soprattutto per quanto possibile deve essere coerente.
Analizzando i fatti, per le relative inchieste e figure indagate, premettendo che fino al 3° grado di giudizio non si è colpevoli, le ricordiamo quanto è avvenuto da maggio 2019 ad oggi:
1) Il presidente del consiglio ha dato le dimissioni,
2) l’amministratore di Sieco ha dato le dimissioni,
3) un assessore è stato revocato,
4) un assessore ha dato le dimissioni,
4) Il sindaco e il vicesindaco sono attualmente indagati ma non rassegnano le dimissioni.
La coerenza e l’esempio istituzionale dove sono?
A lei le considerazioni, con la speranza che prima o poi se ne possa parlare pubblicamente in presenza in seduta pubblica.
Cordiali saluti.

cassano opposizioni lettera ottaviani – MALPENSA24