Cassano, il Pd chiede le dimissioni di Poliseno. «Abbia un sussulto di dignità»

CASSANO MAGNAGO – «Questa amministrazione ormai ha concluso il suo mandato: il sindaco Nicola Poliseno abbia un sussulto di dignità e rassegni le dimissioni». Prima l’inchiesta Mensa dei poveri che ha dimezzato la giunta, poi l’imbarazzo generato dal contratto di affitto del capannone del vicesindaco Osvaldo Coghi alla municipalizzata Sieco, ora le due nuove contestazioni formulate dalla procura di Busto Arsizio a carico del primo cittadino di Cassano Magnago nell’ambito (coordinata dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra) dell’inchiesta nata dalla costruzione del supermercato Lidl. Per la terza volta in meno di due anni il Partito democratico, seconda forza di opposizione , torna a chiedere a Poliseno un immediato passo indietro.

Troppe ombre

«Ancora una volta Cassano Magnago balza agli onori delle cronache per vicende legali e giudiziarie», attacca il segretario del Pd, Tommaso Police. «Come abbiamo sempre detto in tutte le occasioni che si sono succedute dal 2019 a oggi, non spetta a noi giudicare: questo compito di accertare le responsabilità lo lasciamo alle autorità preposte. Una riflessione politica però ci sentiamo in dovere di farla. Ci sono troppe ombre, tante situazioni poco chiare e molte incertezze».
E’inaccettabile, secondo il Pd, che l’immagine della città di Cassano Magnago venga ancora una volta esposta per indagini che riguardano il sindaco e componenti della sua maggioranza. «Questa amministrazione ormai ha concluso il suo mandato: il sindaco abbia un sussulto di dignità e rassegni le dimissioni. Cosi facendo potrà dedicare maggior tempo agli inquirenti nel dimostrare da cittadino la sua estraneità ai fatti contestati. La città di Cassano Magnago ha bisogno di una serenità amministrativa che ormai da quasi due anni manca, non si può continuare a far finta di nulla. E’ tempo di cambiare, ora».

Dubbi in Sieco

Sempre oggi, 16 febbraio, i dem e la lista civica di Cosimo Mottura hanno presentato un’interrogazione in merito alla municipalizzata Sieco. Due i temi: l’adozione del bidoncino rosa per la raccolta indifferenziata (prevista entro il mese di aprile) e le questioni sollevate dai sindacati sia sulle condizioni di lavoro dei dipendenti, sia sullo stato di manutenzione dei mezzi e degli ambienti di lavoro nella sede di via Bonicalza. «Siamo fortemente preoccupati dalle considerazioni espresse dal sindacato».

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