Gallarate, polemica tra sindaco e dirigenti scolastici per gli assembramenti

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GALLARATE – «Non voglio alimentare polemiche. Sono intervenuto per risolvere un problema laddove i dirigenti scolastici non hanno voluto farlo in modo congiunto com l’amministrazione comunale». Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani sottolinea la necessità di alcune precisazioni dopo la lettera firmata dai quattro dirigenti degli Istituti comprensivi gallaratesi inviata al Consiglio di Istituto, al personale scolastico e alle famiglie degli alunni.

Ho risolto un problema

L’argomento è quello che per giorni ha tenuto banco ovvero gli assembramenti, segnalati anche attraverso i social, degli studenti davanti ai cancelli degli istituti in attesa di poter entrare in classe. La segnalazione, nello specifico, riguardava le scuole di Cedrate. Cassani era intervenuto firmando, il 18 settembre scorso, un’ordinanza con la quale veniva garantita l’apertura dei cancelli dei plessi prima dall’inizio delle lezioni. Così da evitare assembramenti, ma anche il rischio che i ragazzi potessero essere investiti dalle auto di passaggio.

La lettera dei dirigenti

Nella lettera firmata dai dirigenti degli Istituti comprensivi Ponti, Dante, De Amicis e Girolamo Cardano si legge: «Le Dirigenze non hanno avuto altri contatti diretti con il Sindaco e sono invece state interpellate nella mattina del 18 settembre dal Dirigente dell’Ufficio Scuola che chiedeva, in preparazione dell’ordinanza, per quali plessi dei diversi Istituti e con quali orari potesse interessare. Spiace constatare che l’ordinanza pubblicata il giorno 18 riporti nelle premesse una sostanziale indisponibilità al dialogo dei Dirigenti Scolastici. E’ infatti prassi consolidata l’incontro periodico tra Dirigenti, Assessore e Ufficio Istruzione per il coordinamento delle azioni utili ad un corretto funzionamento delle scuole pubbliche».

Soluzione condivisa rifiutata

E questo è primo passaggio sul quale Cassani va a puntualizzare. «Non è così – spiega il primo cittadino – I contatti e i confronti con le dirigenze ci sono stati e sono documentati da un corposo scambio di mail. Con il quale abbiamo proposto una soluzione che, nella versione discussa con il Prefetto, prevedeva la stipula di un accordo tra il Comune e gli istituti, in forza del quale sarebbe stato consentito l’ingresso nei cortili delle scuole sollevando le stesse dalla responsabilità per il lasso di tempo concordato per consentire l’ingresso all’edificio». Cassani aveva confermato anche la disponibilità a considerare queste aree, negli spazi e nei tempi definiti, come aree pubbliche con applicazione del conseguente regime, dove gli studenti sarebbero stati sotto la responsabilità delle famiglie.

Ordinanza suggerita dai presidi

«E’ apparso chiaro che anche in questo frangente i dirigenti non si sarebbero assunti eventuali responsabilità civili o penali», spiega il primo cittadino. E infatti in una delle mail le dirigenze indicano l’opportunità di «un’ordinanza del sindaco o di una delibera comunale» quale soluzione al problema «Strada già intrapresa da altri Comuni». Chiosa Cassani: «Quindi, sempre senza voler sollevare polemiche sterili, io sono intervenuto, dopo l’avvenuto confronto con le dirigenze per risolvere un problema. Recependo anche le loro indicazioni».

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