GALLARATE – Un nuova ordinanza è stata firmata questa mattina, 20 marzo, dal dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Gallarate nei confronti dei Sinti tornati stabilmente a occupare le aree di via Lazzaretto sgomberate nel 2018.
Il sopralluogo
Il provvedimento arriva a seguito del sopralluogo congiunto effettuato lo scorso 10 febbraio dalla polizia locale con il personale dell’Ufficio Urbanistica che ha rilevato «l’occupazione permanente di suolo a fini abitativi, senza titolo, da parte di 5 nuclei familiari, per un totale di 15 persone sull’area di proprietà comunale di Cedrate». Si tratta dunque di una minoranza rispetto alla comunità nomade che abitava in via Lazzaretto fino a cinque anni fa, quella che in questi anni non si è mai arresa ad abbandonare l’area.
L’occupazione
L’occupazione è stata realizzata mediante la posa e l’utilizzo a fini abitativi di sette caravan e una casa mobile appoggiati su sostegni in blocchi di calcestruzzo e di un fabbricato in legno adibito a servizio igienico. Tutti risultano posizionati all’interno dell’area di proprietà comunale che secondo il Pgt vigente ha vocazione funzionale agricola e su cui pertanto sarebbe lecito insediare unicamente nuove attività attinenti al mantenimento dell’uso rurale del territorio. L’insediamento dei 15 Sinti, identificati dagli agenti, è avvenuto naturalmente «senza il consenso da parte del Comune proprietario dell’area» e pertanto in «assenza della necessaria titolarità giuridica», «senza titolo abitativo» e «in violazione dei vincoli cui è assoggettata l’area». L’ordinanza obbliga i Sinti alla «rimozione, a propria cura e spese, delle opere abusivamente realizzate» e «il ripristino della situazione quo-ante, entro il termine di novanta giorni 90 dalla data di notifica». In caso di ottemperanza, il Comune può procedere con la sanzione prevista dalla legge e alla demolizione degli abusi con spese a carico del responsabili.