Sgombero, il Tar dichiara inammissibile il ricorso dei Sinti di Gallarate

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GALLARATE – Sarà un giudice ordinario a dover stabilire se è legittima l’ordinanza di sgombero dei Sinti di Gallarate che il Comune ha emanato nel 2021, quando tre famiglie sono tornate a occupare con le roulotte l’area di via Lazzaretto. 

La decisione del Tar 

Così ha stabilito il Tar della Lombardia con la sentenza pubblicata il 9 agosto. «La soluzione della questione è correlata alla natura delle aree oggetto delle ordinanze impugnate», spiegano i giudici amministrativi di Milano. «Va dato atto che l’istruttoria condotta ha consentito di acclarare che l’unica porzione di terreno occupata dai ricorrenti è quella corrispondente al mappale 4816. In base alla relazione depositata in data 21 marzo 2022 tale area rientra nel patrimonio disponibile del Comune e risulta essere inserita nel piano delle alienazioni immobiliari dell’ente».
In relazione all’impugnazione delle ordinanze di sgombero limitatamente al mappale 4816 «il ricorso introduttivo va quindi dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, trattandosi di controversia compresa nella giurisdizione del giudice ordinario».
In relazione invece agli altri terreni finiti all’interno della diatriba tra il Comune e i Sinti, «il Collegio osserva che l’istruttoria espletata ha consentito di accertare che nessuno dei mappali indicati nelle ordinanze di sgombero, salvo il mappale 4816, è oggetto di occupazione da parte dei ricorrenti. Dunque i provvedimenti impugnati risultano privi di un necessario presupposto di fatto». Il Tar infine «accoglie nel resto il ricorso introduttivo e per l’effetto annulla in parte qua i provvedimenti impugnati».

Non è finita 

Non è dunque finito il braccio di ferro tra i Sinti, difesi dall’avvocato Luca Bauccio, e il Comune di Gallarate che con l’avvento del sindaco Andrea Cassani ha deciso di liberare una volta per tutte le aree di Cedrate dalla presenza di roulotte e case mobili. Se il legale degli occupanti deciderà di ricorrere al giudice ordinario, la vertenza si trasferirà al tribunale di Busto Arsizio. Ma è evidente che i Sinti si aspettavano un esito diverso, visto che il Tar, in attesa di entrare nel merito, lo scorso novembre aveva accolto la richiesta di sospensiva e dunque concesso loro di rimanere in attesa della sentenza. Che ora è arrivata, ma non mette fine alla questione. 

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