GALLARATE – Le monache Benedettine di Gallarate hanno lasciato oggi, 9 febbraio, il monastero di San Francesco. Ma prima di salutare per sempre Gallarate hanno voluto fare un dono alla città che le ha ospitate sin dal lontano 1965 e alla quale saranno legate per sempre. Si tratta della “Cena in Emmaus”, opera realizzata per loro da Silvio Zanella, noto pittore gallaratese scomparso nel 2003 che oggi dà il nome alla Collezione permanente Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea del Maga.
La gratitudine delle Benedettine
A ritirare il quadro si sono recate in convento, a poche ore dalla partenza per Grandate, l’assessore alla Cultura Claudia Mazzetti ed Emma Zanella, figlia dell’autore e direttrice del museo Maga di Gallarate. L’opera d’arte, ha spiegato la Madre Priora, suor Maria Emanuela, è stata simbolicamente restituita alla città come segno di gratitudine per i tanti anni di permanenza e di collaborazione con il Comune.
Di seguito il messaggio integrale scritto dalla Madre Superiora:
La promessa del Comune
Mazzetti ha accettato il dono con la promessa di custodirlo e valorizzarlo degnamente. Nei prossimi giorni verrò coinvolto anche monsignor Riccardo Festa alla ricerca del luogo migliore dove collocarlo. Oltre al forte valore simbolico, infatti, «Si tratta di un’opera d’arte che merita di essere apprezzata da tutti», sottolinea l’assessore alla Cultura.
Fu dipinta da Silvio Zanella nel 1985 su commissione delle stesse Suore Benedettine. L’opera, un acrilico su tavola dalle misure significative (cm. 128×78), rappresenta il momento esatto in cui due viandanti riconoscono il Cristo circonfuso di luce, mentre benedice e spezza il pane, nel tipico gesto eucaristico. I personaggi collocati attorno alla tavola imbandita, sono inquadrati da un’ampia finestra che porta lo sguardo verso un paesaggio naturalistico lombardo, particolarmente amato da Zanella. L’opera, mai vista dai fedeli perché collocata nelle stanze segrete delle suore Benedettine, con questa donazione entra nelle collezioni del museo Maga. «Sarà nostra cura e impegno – dichiarano Mazzetti e Zanella – trovare degna collocazione al dipinto colloquiando anche con Monsignor Riccardo Festa per verificare la possibilità di depositare l’opera in un luogo sacro, fruibile da tutti i fedeli. Ringraziamo per il pensiero e il prezioso dono».