GALLARATE – C’è una famiglia di Gallarate che nel 2023 pagava 300 euro e ora dovrà sostenere una spesa di oltre 10mila euro annui. E gli aumenti, a seconda dei casi, variano dal 103% al 935%, fino a toccare la quota record del 3359%. La simulazione effettuata dalle minoranze su 5 casi concreti per le compartecipazioni a carico delle famiglie nel 2024 per i servizi rivolti ai disabili maggiorenni «sono esorbitanti e vanno oltre la vergogna».
La denuncia
A dirlo sono gli esponenti del Partito democratico e di Città è Vita che questa sera, 27 febbraio, si sono ritrovati simbolicamente sotto l’ufficio dell’assessore ai Servizi Sociali Chiara Allai per protestare contro gli aumenti varati in giunta lo scorso dicembre, in vigore dal primo gennaio «e comunicati alle famiglie soltanto ora». Dice il capogruppo dem Giovanni Pignataro: «I casi sono due: o siamo di fronte ad amministratori che con incompetenza hanno aumentato le tariffe senza nemmeno fare delle simulazioni sull’impatto reale delle loro scelte, oppure la giunta Cassani ha volontariamente colpito le famiglie dei disabili e questo è inaccettabile in una città civile».
Aggiunge il consigliere comunale Margherita Silvestrini: «Riprendo le parole di un papà: questo sindaco vuole a Gallarate tutti belli, sani e ricchi. I poveri e le persone in difficoltà vengono penalizzate affinché probabilmente scelgano un’altra città in cui vivere». Guarda il video:
Passo indietro
Secondo le stime delle opposizioni, dovrebbero essere un centinaio le famiglie coinvolte dagli aumenti record. Il Pd e Città è Vita denunciano «con fermezza questa grave scelta amministrativa» e chiedono alla giunta, a partire dall’assessore ai Servizi sociali, di farsi carico del problema e di «tornare sui propri passi e approvare nuove tariffe che riportino le persone nella possibilità di sostenere il costo dei servizi per i disabili».
