Gallarate, il Pd: «Nuovo ospedale a misura di elicottero. Lì non va bene»

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Il capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, Giovanni Pignataro

GALLARATE – «I problemi elencati nella Valutazione ambientale strategica sono quasi insormontabili. La sintesi è che collocare il nuovo ospedale a Beata Giuliana non è una strada percorribile». A dirlo è il capogruppo del Pd gallaratese, Giovanni Pignataro, ieri sera 26 gennaio nella Commissione Urbanistica presieduta da Marco Colombo (FdI), durante il dibattito sulle osservazioni da inviare in Regione Lombardia sulla nuova struttura sanitaria da costruire al confine tra Busto Arsizio e Gallarate.

Ospedale per Star Trek 

Il centrodestra ha messo le proprie osservazioni sul tavolo, a partire dal prolungamento di via Filzi come condizione imprescindibile per aprire un nuovo varco di accesso alla futura struttura. Il Pd condivide «la gran parte delle osservazioni», ma sottolinea che la soluzione di via Filzi «è tutta da verificare». Spiega inoltre Pignataro: «Nella individuazione di questa area si è proceduto con troppa leggerezza. Le ciclabili per andare in ospedale sono una stupidata, e lo dico da ciclista incallito, così come la tranvia che avrebbe costi inenarrabili. Ho sentito anche parlare della stazione ferroviaria: lasciamo perdere. Stiamo leggendo le barzellette e i parcheggi interrati che ora vogliono togliere non si possono fare perché lì sotto, non lo dice nessuno, c’è un metanodotto. La verità è che stiamo costruendo un ospedale a misura di elicottero o a misura di Star Trek». 

Il dibattito 

A proporre la stazione ferroviaria era stato il consigliere regionale Emanuele Monti (Lega), mentre la ciclabile parallela al Sempione e la tranvia leggera che colleghi i centri di Busto e Gallarate passando per il nuovo ospedale portano la firma di Sonia Serati (+Gallarate).
Durante il dibattito Massimo Gnocchi (Ocg) ha ricordato che nella prima tranche di osservazioni, risalenti allo scorso agosto, la sua lista aveva già espresso gran parte delle perplessità che oggi emergono sulla collocazione del nuovo ospedale. Ma per Michele Aspesi (Lista Cassani), rimettere ora tutto in discussione non è possibile: «Non si può più aspettare. I concorsi per la ricerca di medici a Busto e Gallarate vanno deserti perché i grandi ospedali sono più attrattivi. Dall’ospedale unico non possiamo più scappare. Nel mondo ideale si dovrebbe trovare un nuovo spazio, nel mondo reale serve trovare un compromesso. Quindi non vedo molte altre soluzioni rispetto alle osservazioni che la maggioranza porta stasera al tavolo della discussione». Forza Italia, per voce di Calogero Ceraldi, in un documento presentato a margine della seduta ribadisce il proprio parere favorevole al nuovo ospedale. Chiede «una struttura di eccellenza con costi e tempi certi» e ritiene fondamentale che «le infrastrutture che servono e ruotano attorno a questo intervento vengano pensate e studiate con grande attenzione».

Il flash mob

Nel frattempo, Obiettivo Comune Gallarate ha lanciato un flash mob per sabato 28 gennaio. Tra le 11 e le 12, in corso Italia, davanti alla pasticceria Bianchi. La proposta: «Beviamo un caffè insieme, alla salute del nostro ospedale. Perché l’ospedale di Gallarate non appartiene alla politica e ai partiti: è nostro, dei cittadini». E ancora: «In questi mesi l’amministrazione gallaratese e quella regionale sono rimaste sorde e mute davanti allo svuotamento inesorabile del San Antonio Abate. Ma ora la domanda è urgente e drammatica: come ci cureremo da qui al fantomatico ospedale unico? È tempo di chiederlo con voce forte e chiara, ed è tempo di avere delle risposte, che devono venire da chi governa la sanità lombarda da decenni e ora si appresta a chiedere il voto per continuare. Un caffè caldo e forte per dire NO alla morte dell’ospedale di Gallarate».

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