Nuovo ospedale, per Gallarate «il potenziamento delle vie Filzi, Sicilia e Calatafimi è indifferibile»

Gallarate viabilità nuovo ospedale

GALLARATE – Nuovo ospedale, la maggioranza di Gallarate (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lista Cassani, Centro popolare) ha presentato questa sera 26 gennaio il pacchetto di osservazioni da inviare in Regione Lombardia entro il termine ultimo del 4 febbraio. Preoccupano in particolare la viabilità di accesso alla futura struttura sanitaria, il congestionamento nell’area di viale Milano al confine con Busto Arsizio e la riduzione dei parcheggi previsti. 

Il prolungamento di via Filzi 

Da anni il sindaco Andrea Cassani ripete che la sua amministrazione ritiene indispensabile il prolungamento di via Filzi per creare una nuova via di accesso all’ospedale in grado di sgravare – almeno in parte – il traffico su viale Milano. Ora è scritto nero su bianco nelle osservazioni: 
«il Comune di Gallarate ribadisce l’importanza, già evidenziata nei rilievi formulati al documento di Scoping, ovvero di ricomprendere nei modelli di simulazione viabilistici gli assi viari corrispondenti al potenziamento/riqualificazione delle vie Filzi-Sicilia-Calatafimi (guarda la foto in alto), in alternativa agli interventi viabilistici previsti su Via Milano che comporterebbero inevitabilmente un forte sovraccarico del flusso viabilistico in prossimità dell’intersezione rotatoria di Via Ambrosoli (Largo De Gasperi), stante altresì l’intensa urbanizzazione lungo il tratto interessato, in particolare per le numerose attività commerciali presenti». E ancora: «La realizzazione dell’opera di potenziamento/riqualificazione delle vie Filzi-Sicilia-Calatafimi è prioritaria e indifferibile per il Comune di Gallarate, al fine di creare e garantire un ulteriore percorso di accesso al nuovo Ospedale Unico». Per Cassani si tratta di una condizione sine qua non per sposare il progetto della nuova opera:«Da qui non ci spostiamo».

Viale Milano

Il Comune di Gallarate esprime inoltre evidenti perplessità sulla possibilità – inserita in Vas – di allargare il Sempione. Si legge: «Si precisa che il raddoppio delle corsie tra la rotatoria di via Adige, in territorio di Gallarate, e la rotatoria di Cascina dei Poveri in territorio di Busto Arsizio, al momento non è previsto in alcun documento programmatorio/pianificatorio del Comune di Gallarate. Per completezza, la previsione del raddoppio era ipotizzata nel Pgtu del 2008, a oggi scaduto». Oltre ai problemi tecnici, c’è l’aspetto economico, visto che al momento l’unica opera finanziata è la rotatoria di Via Milano in prossimità con Via Adige (all’altezza del Media World). L’amministrazione comunale si chiede dunque in quale fase di sviluppo progettuale saranno sviluppati e finanziati gli interventi ivi schematizzati e ritiene che «la realizzazione di tutte le opere infrastrutturali viarie debba essere garantita e debba essere assicurato, in capo a Regione Lombardia, il relativo finanziamento».

I parcheggi in ospedale 

Tra gli aspetti prioritari che il Comune di Gallarate intende evidenziare c’è anche la questione dei parcheggi, evidenziando criticità in merito alla eliminazione di quota parte dei parcheggi coperti allocati in una struttura multipiano, a favore di un aumento dei parcheggi a raso, «in quanto la riduzione del verde pensile da 40.000 a 16.823 metri quadrati (ovvero di circa 24.000 mq con una riduzione del 58% circa) non pare compensata dall’aumento del verde profondo da 90.000 a 94.200 metri quadrati (ovvero solo 4.000 mq)». Inoltre, la riduzione complessiva del numero di posti auto da  2.680 a 1.102 non pare sostenibile in quanto gli interventi viabilistici e le politiche sul Trasporto pubblico locale e la mobilità dolce sono solamente “auspicati” nel Rapporto Ambientale. L’osservazione del Comune di Gallarate è chiara: «Si ritiene che sia difficilmente armonizzabile lo sviluppo di politiche relative al potenziamento del Tpl (extraurbano e locale), in relazione ai tempi di definizione delle successive fasi di progettazione del nuovo Ospedale. Pertanto, lo scenario di intervento “tendenziale” appare fortemente critico da realizzarsi nell’orizzonte temporale 2030, ove si ritiene che il 40% dei fruitori del nuovo Ospedale possa utilizzare il trasporto pubblico o il sistema di mobilità dolce. In tal senso si chiede se la riduzione di oltre il 50% dei posti auto previsti tra le due soluzioni progettuali (Metaprogetto e Docfap) sia da relazionarsi anche alla ipotesi di potenziamento del Tpl (extraurbano e locale) e del sistema di mobilità dolce; quindi, per quanto sopra esposto si ritiene che detta riduzione non sia pienamente sostenibile e verificata».

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