Ospedale Busto-Gallarate, ecco la nuova ipotesi: un blocco in meno, un piano in più

Le due ipotesi per il nuovo ospedale di Busto-Gallarate

BUSTO ARSIZIO – Un blocco in meno e un piano in più, con meno suolo consumato ma anche meno verde pensile e un solo parcheggio multipiano invece di due. Sono queste le novità contenute nello scenario alternativo al metaprogetto per l’ospedale unico di Busto-Gallarate, valutato nell’apposito “documento delle alternative progettuali” che rappresenta un nuovo passo in avanti nella procedura verso l’Accordo di Programma. Analizzata, ma di fatto scartata, anche l’ipotesi di realizzare il nuovo ospedale sul sedime dell’attuale nosocomio di Busto Arsizio, riqualificando il padiglione polichirurgico e costruendogli a fianco una serie di nuovi blocchi.

Verso l’Accordo di Programma

La firma definitiva del documento strategico che, mettendo attorno ad un tavolo Regione, ASST Valle Olona e i due Comuni, darà le indicazioni per la realizzazione del nuovo ospedale, è attesa tra febbraio e marzo 2023, come recentemente confermato anche dall’assessore al welfare Guido Bertolaso in visita sul nostro territorio. Nel frattempo la procedura va avanti passo dopo passo: l’ultimo è rappresentato dalla pubblicazione, da parte di Regione Lombardia, del Rapporto Ambientale di VAS, a disposizione dei cittadini e degli stakeholder a partire dallo scorso 22 dicembre: fino al prossimo 4 febbraio sarà possibile presentare eventuali osservazioni, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.

Nel nuovo Rapporto Ambientale sono incluse anche le conclusioni del cosiddetto “Documento di fattibilità delle alternative progettuali”, propedeutico al progetto di fattibilità tecnico-economica nei progetti sopra la soglia comunitaria di 5,3 milioni di euro. Come già il metaprogetto, anche questo documento non è una vera proposta progettuale, ma uno “schema planivolumetrico” che serve a verificare la fattibilità dell’intervento sulla base delle indicazioni fornite da ASST Valle Olona.

L’ipotesi alternativa

Rispetto all’assetto delineato dal metaprogetto, l’ipotesi alternativa analizzata prevede la riduzione dello spazio occupato dal nuovo complesso ospedaliero, da attuare atttraverso «l’eliminazione del quinto blocco di degenza (quello più prossimo alla Cascina dei Poveri) a fronte di un aumento in altezza di un piano dell’edificio principale». Da cinque a sei piani, dunque, ma con lo stesso numero di posti letto. Cambierebbe anche la distribuzione dei parcheggi: nella nuova ipotesi rimane un solo multipiano, quello per i dipendenti, di fronte alla Cascina dei Poveri, mentre sparirebbe quello per gli utenti, su via Quintino Sella, sostituito da un parcheggio a raso. I posti auto totali scenderebbero così da 2680 a 1102. Drastica riduzione anche per il verde pensile, che passerebbe da 40mila a 16mila metri quadrati, mentre il “verde profondo” aumenterebbe da 90mila a 94mila metri quadrati.

L’altra alternativa: recuperare l’esistente

Nello studio delle alternative progettuali è stata messa in campo anche l’ipotesi di realizzare il nuovo ospedale sul sedime dell’attuale nosocomio di Busto Arsizio. Un accorpamento che si potrebbe attuare mantenendo gli edifici tutelati (la parte più antica che si affaccia su piazzale Solaro e il padiglione Bizzozzero), riqualificando il padiglione polichirurgico e costruendo una serie di nuovi edifici nella parte centrale dell’area dell’attuale ospedale, con blocchi fino a sei piani per un totale di 78mila metri quadrati di superficie. C’è una planimetria di questi interventi, ma l’analisi boccia apertamente questa ipotesi: viabilità, impatto del cantiere, carenza di spazi per i parcheggi, efficienza energetica e saturazione dell’area sono le criticità valutate.

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