Gallarate, c’è chi ha trascorso il Natale a servire il pranzo ai meno fortunati

Gallarate pranzo natale exodus

GALLARATE – Emarginati, profughi, senzatetto, famiglie in stato di indigenza. Si sono seduti a tavola e si sono fatti servire il pranzo. E’ la magia del Natale, è una tradizione che a Gallarate si ripete da 22 anni, ripartita dopo lo stop imposto dalla pandemia grazie alle offerte di privati che sostengono l’iniziativa di 4Exodus onlus e al gruppo di volontari che rinuncia al proprio tempo in famiglia proprio nel giorno in cui è più difficile starne lontani.

Il ruolo dei volontari 

II pranzo di Natale della cooperativa di don Antonio Mazzi si è svolto al centro parrocchiale Paolo VI di via Bachelet. Circa cento gli ospiti che si sono accomodati all’insegna della condivisione di un momento di festa che nel suo spirito non vuole escludere nessuno e – almeno a Natale – non fare sentire nessuno da solo. Un 25 dicembre festeggiato anche da tanti musulmani, a cui l’organizzazione ha garantito un menù nel rispetto della loro tradizione. 

Chi non manca mai 

A tavola anche monsignor Riccardo Festa e le suore di Madonna in Campagna. A portare i saluti a Roberto Sartori, coordinatore di 4Exodus Gallarate, e a tutti i presenti a nome dell’amministrazione comunale c’era il presidente del consiglio Giuseppe De Bernardi Martignoni, presenza fissa sin dalle primissime edizioni. Indipendente dal ruolo ricoperto, ha sempre voluto esserci. Nel suo saluto ha reso merito al lavoro dei volontari (durante il pranzo è stata ricordato uno dei più instancabili, Franco Lamonica, scomparso nel 2021; ora è il figlio Davide ad aver raccolto il testimone) e ha sottolineato «il forte senso di solidarietà della città di Gallarate» che anche nel giorno di Natale non si dimentica dei più deboli. 

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