Albizzate, Don Mazzi: «In provincia di Varese ho seminato tanto» 

Albizzate don Antonio mazzi

ALBIZZATE – A novantuno anni di età non smette di credere a un futuro migliore, di impegnarsi, di camminare in quel lungo sentiero chiamato vita. Così, camminando, Don Antonio Mazzi vorrebbe morire. Perché «Cristo le cose più belle le ha fatte in strada, non nel tempio». Un lungo applauso ha accolto questa sera, 18 giugno, in sala Reni ad Albizzate il fondatore di Exodus, intervenuto al primo evento del 2021 organizzato da Adelio Airaghi (Volarte Italia) con la collaborazione della vicesindaco Eliana Brusa (Cultura) e la presidente della Pro loco Emanuela Bettega.

Exodus in provincia

Don Mazzi era l’ospite speciale della presentazione del libro “Ecco l’uomo” (LEGGI QUI LA RECENSIONE), realizzato proprio con il sostegno di Exodus dal fotografo Davide Caforio e dal giornalista della Prealpina Silvestro Pascarella (in sala anche il nuovo direttore del quotidiano, Daniele Bellasio). Un racconto attraverso le vite invisibili della provincia di Varese.

albizzate don antonio mazzi

Negli scatti di Caforio tanti volti che proprio in Exodus hanno trovato un appiglio per non affondare, uno slancio per ripartire, un volto amico a cui affidarsi. Tossicopidenti, giovani ai margini, senzatetto, immigrati: partendo da Gallarate, fulcro dell’attività, e passando per le comunità di Lonate Pozzolo e Villadosia, negli ultimi quarant’anni Exodus ha fatto tanto in provincia di Varese. «Per gente come me è importante seminare», ha detto il sacerdote. «Io non ho mai guardato cosa ho raccolto, perché anche un ragazzo morto vale più di dieci salvati. Per cui ho preferito, per non disperarmi, seminare. L’uomo raccoglierà, Dio raccoglierà».

https://www.youtube.com/watch?v=0y6VQEcBea4
Davide Caforio, Adelio Airaghi e Silvestro Pascarella

Giovani sognate

Don Mazzi ha parlato anche del lunghissimo anno e mezzo di pandemia e delle ripercussioni sui giovani. Per lui si tratta soltanto di un alibi, perché i problemi veri – sottolinea – sono altrove. «La storia ci ha obbligato a fermarci a riflettere. Ora è il momento di ripartire. Ai giovani dico: amatevi nel modo vero, cercate le amicizie vere e datevi un sogno. I nostri ragazzi purtroppo non sognano più ed è questa la tristezza più grande».

“Ecco L’uomo”, ad Albizzate le vite ai margini del libro di Caforio e Pascarella

Albizzate don Antonio mazzi – MALPENSA24