Genovese offre 150 mila euro, ma le giovani che l’accusano di stupro rifiutano

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MILANO – Centocinquantamila euro. Questo il “prezzo” che Alberto Genovese, imprenditore milanese accusato di stupro, ha offerto alle due giovani che lo hanno accusato di violenza sessuale, quale risarcimento. L’offerta è stata rifiutata, durante l’ultima udienza del processo a suo carico, in Tribunale a Milano. E sempre da Palazzo di Giustizia è arrivata la decisione del Gip di rigettare, però, la richiesta degli avvocati di parte civile di sequestrare a scopo conservativo 1,5 milioni di euro. Secondo i legali delle due giovani vittime delle violenze di Genovese, quel denaro è stato spostato in un trust per la gestione del suo patrimonio. Il giudice però, ha spiegato che l’operazione è stata portata a termine proprio in vista dei risarcimenti alle vittime e per il pagamento delle spese legali, rigettando l’istanza.

In attesa che l’iter giudiziario arrivi a definizione, la difesa ha chiesto il rito abbreviato subordinato alla testimonianza di medici che possano relazionare il suo stato psicofisico al momento dei fatti, Alberto Genovese si trova ora in una clinica di disintossicazione, in regime domiciliare.

Quanto accaduto nel lussuoso appartamento del mago delle start-up, noto come “terrazza sentimento”, è ormai cristallizzato dalle testimonianze rese dalle tre giovani, due 18enni drogate e abusate in casa dell’imprenditore e una 23 enne di Ibiza, che lo hanno denunciato. Proprio il suo appartamento nelle scorse settimane è stato messo in vendita.

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