Giro d’Italia: Dombrowski show a Sestola, favola De Marchi in maglia rosa

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La nuova maglia rosa, Alessandro De Marchi (bettiniphoto)

SESTOLA (Modena) – Quante emozioni sul traguardo di Sestola per questa 4^ tappa del Giro d’Italia 2021! Joe Dombrowski della UAE Emirates arriva primo in solitaria dopo un attacco lungo 158 chilometri, ma a far festa è soprattutto il corridore che arriva alle sue spalle: Alessandro De Marchi (Israel StartUp Nation), il Rosso di Buja che dopo l’arrivo mostra alle telecamere Rai tutta la sua commozione per essere la nuova maglia rosa. Fantastico anche il terzo posto di Filippo Fiorelli, impressionante dato che si tratta di un velocista. Del resto, per la Bardiani Csf Faizanè era una giornata speciale, essendo oggi una “gara di casa”.

I 183 corridori rimasti in gara dopo il ritiro di Neilands al termine della prima giornata di gara sabato sono partiti da Piacenza e, nonostante la pioggia e il vento contrario, hanno subito fatto girare le ruote delle loro bici e nei primi 46 chilometri, attraverso una serie di quattro attacchi diversi, hanno dato vita a una fuga da 25 uomini: Campenaerts (Qhubeka Assos), Vendrame (Ag2r Citroen), Juul-Jensen (BikeExchange), Denz (DSM), Tratnik (Bahrain Victorious), Valter (Groupama FDJ), Oliveira (Movistar), Serry (Deceuninck QuickStep), Vervaeke (Alpecin Fenix), De Marchi (Israel StartUp Nation), Edet (Cofidis); Conti e Dombrowski dell’UAE Emirates; Hermans e Taaramae dell’Intermarché Wanty Gobert; Dina e Gavazzi della Eolo Kometa; Tagliani e Venchiarutti dell’Androni Sidermec; Mosca, De Kort e Ghebreigzabhier della Trek Segafredo; Zana, Fiorelli e Zoccarato della Bardiani Csf Faizanè.

Il vantaggio degli attaccanti sul gruppo, tirato soprattutto dalla Ineos della maglia rosa Filippo Ganna (oggi entrato ufficialmente al servizio del “debuttante di lusso” Egan Bernal), dall’Astana di Aleksandr Vlasov (con un attivissimo Samuele Battistella) e dalla Deceuninck QuickStep di Remco Evenepoel e Joao Almeida, è arrivato a superare i 6 minuti nei primi 82 chilometri di pianura, fino a sfiorare gli 8 nei successivi 105 di saliscendi che hanno caratterizzato questa prima frazione di montagna della Corsa Rosa.

Il “mangia e bevi” spaccagambe dell’Appennino emiliano ha dimezzato il nutrito drappello dei fuggitivi. A 66 km dall’arrivo, l’attacco in picchiata di Quinten Hermans, Rein Taaramae e Christopher Juul-Jensen. Un terzetto che nel giro di una ventina di chilometri è diventato un tandem, quando sul terribile Muro dei Matti si è staccato Hermans.

La grande fuga dell’estone Taaramae e del danese Juul-Jensen è durata con un minuto abbondante di vantaggio sugli inseguitori (tra i quali vivacissimo Vendrame) fino all’ultimo durissimo strappo di giornata, quello degli 7 chilometri finali che ha portato la carovana oltre i mille metri d’altitudine con pendenze del 10%. Lì sono rimasti in cinque a lanciarsi all’inseguimento definitivo e a riprendere Taaramae e Juul-Jensen a 4 km dall’arrivo: Mosca (che però poi è crollato in dirittura d’arrivo), Vervaeke, Dombrowski, Oliveira (sulla carta il principale uomo classifica tra gli attaccanti odierni) e De Marchi.

Nel frattempo, nel gruppo dei big sono andati in difficoltà George Bennett, Fausto Masnada e Joao Almeida, mentre hanno attaccato Giulio Ciccone e Mikel Landa. A riprendere Ciccone e Landa ci hanno pensato Aleksandr Vlasov, Hugh Carthy ed Egan Bernal. Rimasti un po’ al palo Remco Evenepoel e soprattutto Vincenzo Nibali.

Intanto, in testa alla tappa, Dombrowski è andato a prendersi la maglia azzurra di miglior scalatore (strappandola a Vincenzo Albanese, che oggi è rimasto nei ranghi dopo due fughe consecutive) e poi la vittoria di tappa. Poco dietro, De Marchi nuovo leader della Corsa Rosa. Poi Fiorelli, che negli ultimi 2500 metri più dolci dal Colle Passerino a Sestola ha riattaccato ed è andato a prendersi un podio clamoroso davanti a Vervaeke e Tratnik. Ottimo sesto Attila Valter: l’ungherese è la nuova maglia bianca di miglior giovane. Rimane maglia ciclamino Tim Merlier dell’Alpecin Fenix.

Ha perso la maglia rosa Filippo Ganna, che dopo un lavoro commovente a tirare in cima al gruppo dei big per capitan Bernal ha finito attardato. Menzioni per Angelo Tagliani e Samuele Zoccarato, ciascuno di loro alla seconda fuga di questo Giro. La Bahrain Victorious, dal canto suo, oggi è rimasta silente fino alle salite finali, quando Mohoric ha iniziato a tirare tirandosi dietro tutto il treno del team, per provare a lanciare Landa e Bilbao. Ed è stato Damiano Caruso uno dei primi a rispondere a Ciccone, per poi lasciare strada ai leader.

Domani, mercoledì 12, si torna alle tappe per velocisti: da Modena a Cattolica.

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Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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