Giro, Yates “doma” l’Alpe Mera, conquista la tappa e mette alla frusta Bernal

ALPE DI MERA – Il primo atto della tre giorni che decide il Giro d’Italia 2021 è appena andato in scena: la 19^ e terzultima tappa, i 166 km dai navigli di Abbiategrasso all’arrivo in salita della Valsesia, ha visto Simon Yates (BikeExchange) portare a termine l’affondo in salita e tagliare per primo il traguardo dell’Alpe di Mera! Pochi metri dietro di lui Joao Almeida (Deceuninck QuickStep) e più staccato Egan Bernal (Ineos) che conserva la maglia rosa. Resta fuori dal podio Damiano Caruso (Bahrain Victorious) che vince la volatina per il 4° posto con Vlasov.

Il mood del gruppo

Il mood del gruppo è stato fin da subito quello di voler controllare attentamente i tentativi di attacco: ogni iniziativa troppo numerosa è stata riassorbita sul nascere, e anche per il formarsi di una fuga consolidata si è dovuto aspettare il chilometro 43, dopo che per i primi 30 la velocità media è stata addirittura di 60,7 km/h. A scappare sono stati: Lawrence Warbasse (Ag2r Citroen), Nicola Venchiarutti (Androni Sidermec), Mark Christian (Eolo Kometa), Giovanni Aleotti (Bora Hansgrohe), Quinten Hermans e Andrea Pasqualon dell’Intermarché Wanty Gobert.

La loro azione però non è mai salita oltre i 4 minuti di vantaggio, anche perché dopo lo scollinamento di metà gara a Gignese la Deceuninck QuickStep di Joao Almeida e Remi Cavagna ha impresso una fiammata che ha inaugurato ufficialmente lo sparpaglio odierno. Costringendo addirittura la Ineos a far lavorare da locomotiva Filippo Ganna per riportare tra i big Dani Martinez e Salvatore Puccio, e non lasciare troppo solo Bernal.

Il gran finale

Il Gpm del Passo della Colma (oltre a registrare una caduta di Gianluca Brambilla della Trek Segafredo: costretto al ritiro, restano 144 gli uomini in gara, dato anche che stamattina non sono partiti Jefferson Cepeda dell’Androni Sidermec e Victor Lafay della Cofidis) ha contribuito a fare ulteriore selezione, con Venchiarutti ad abbandonare la fuga e la BikeExchange a tenere costante il ritmo dell’inseguimento per preparare il terreno a Simon Yates e mettere in difficoltà la maglia rosa. Fisiologico effetto di ciò, insieme a una nuova accelerata Deceuninck in discesa, è stato il progressivo sgretolamento del gap dai battistrada.

Come da copione, la corsa è stata decisa dalla scalata finale di 15 chilometri. A metà della quale, la fuga è stata definitivamente ripresa (ultimo irriducibile è stato Christian, concittadino di Cavendish) e la corsa per la tappa e quella per la classifica sono tornate a intrecciarsi.

A 6 km dall’arrivo, su iniziativa di Almeida, si è formato un quintetto formato, oltre che dal portoghese, da Damiano Caruso, Simon Yates, Aleksandr Vlasov, e George Bennett della Jumbo Visma. Ha ben sfruttato la situazione Yates, che dopo qualche centinaio di metri è partito! Bennett ha poi mollato, mentre Bernal con l’aiuto di Castroviejo e Martinez si è riportato sugli inseguitori e a 2500 metri dall’arrivo si è lanciato all’assalto di Yates.

Solo Almeida (con un’ottima gamba nonostante sia uscito di classifica già nella prima settimana) ha potuto tenere la ruota del leader della classifica, con Caruso e Vlasov rimasti un po’ indietro. Appassionante la lotta nell’ultimo chilometro, con il tutto per tutto di Almeida che ha salutato Bernal ma non è riuscito a raggiungere Yates. L’inglese rosicchia 34 secondi in classifica su Bernal, che si gode comunque il podio di tappa e la leadership generale conservata.

Yates, che ha ben preservato le energie per quest’ultima settimana, ha conquistato l’agognata vittoria di tappa e ora è sceso sotto i 3 minuti di distacco da Bernal nella classifica per la maglia rosa. Classifica nella quale uno splendido Caruso, che nelle battute conclusive ha trovato meno compagni di squadra in grado di aiutarlo rispetto ai rivali, resiste al 2° posto con 20 secondi su Yates. E classifica nella quale, al netto di qualche variazioni nei distacchi, non si registrano sorpassi e uscite in top 10. Rientrano in Top 20 Diego Ulissi e Vincenzo Nibali.

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