Giù contagi e decessi. Il viceministro Sileri: «La Lombardia non è un problema»

MILANO – I numeri della Lombardia sono l’effetto di una «coda di soggetti positivi, perlopiù persone che aspettano il tampone da tempo oppure hanno fatto un test sierologico e poi il tampone è risultato positivo». Lo rivela il viceministro della salute Pierpaolo Sileri, che alla vigilia della riapertura dei “confini” tra le regioni ammette che la Lombardia «non è un problema», per rispondere a quei governatori, come quello della Toscana Enrico Rossi, che hanno espresso qualche perplessità sul via libera agli spostamenti fuori regione, già dal 3 giugno.

Il riepilogo dei numeri

Oggi, 1 giugno, in Lombardia sono stati riscontrati solamente 50 nuovi casi positivi al Coronavirus e 19 decessi. Il dato sui contagi è straordinariamente basso, anche se per effetto di un numero di tamponi processati molto al di sotto della media (3.572, contro i 12.427 di ieri, 31 maggio). Va detto però che anche il rapporto dei positivi sul totale dei test effettuati è in discesa, all’1,4%, un dato a sua volta confortante, visto che ieri era all’1,7%. In calo per il secondo giorno consecutivo anche il numero dei pazienti deceduti: nelle ultime 24 ore sono stati 19 i positivi al Covid a non farcela, contro i 33 di ieri e i 67 di sabato 30 maggio. Continua, lento e graduale, anche il calo dei ricoverati: meno 3 quelli nelle terapie intensive, dove i letti occupati sono in totale 167; meno 46 quelli negli altri reparti Covid, per un totale che si avvicina sempre più a quota 3.000. Gli attualmente positivi calano di 135 unità, a 20.861, mentre i guariti/dimessi sono stati 166 (52.026).

I dati nelle province

Solo 3 i nuovi casi positivi in provincia di Varese, contro i 25 di ieri, mentre l’unica zona che fa registrare un aumento a due cifre è la città metropolitana di Milano, con 18 nuovi contagi, di cui 8 a Milano città.

Le parole del viceministro Sileri

Quello della Lombardia «non è un problema». Lo ha dichiarato a SkyTg24 il viceministro della salute Pierpaolo Sileri, affermando che questa regione «ha più casi delle altre, ma è stata anche la più colpita in assoluto, quindi è evidente che si trovino ancora casi positivi, ma si tratta di numeri esigui». Non solo, i nuovi contagiati rappresenterebbero «una coda di soggetti positivi, per lo più persone che aspettano il tampone da tempo oppure hanno fatto un test sierologico e poi il tampone è risultato positivo», confermando dunque che quelli della Lombardia «sono numeri in discesa». Un modo per difendere la scelta del governo della riapertura dei confini tra regioni: «Siamo stati molto rigorosi nel computo e nella valutazione dei criteri stabiliti per le riaperture in sicurezza, e il governo non è stato influenzato dal peso della Lombardia – sostiene Sileri – i dati contenuti nell’ultimo report mostrano la possibilità delle riaperture. Ma questo non significa che non continueremo a monitorare».

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