Giulia e Thiago, il messaggio della sorella Chiara che voleva diventare zia

SENAGO – “Noi saremo sempre quel fiore appoggiato alla tua spalla. Vi sorreggeremo entrambi, saremo come nuvole e guarderemo sempre in alto. Io vorrei urlarlo al mondo come mi sento, ma le parole mi muoiono in gola”. Con queste struggenti parole Chiara Tramontano, sorella di Giulia, la 29 enne uccisa al settimo mese di gravidanza dal suo convivente, Alessandro Impagnatiello, ha condiviso il suo dolore su Instagram.

“Perché io sono morta lentamente in questi cinque giorni. Noi siamo morti. Perché tu non sia mai sola”. Poi il messaggio va al nipotino mai nato, Thiago, a cui è stato negato di vivere dallo stesso uomo che con un falso test del DNA ha detto a un’altra donna che non era il padre, e difatti non si può chiamare padre o compagno una persona che commette una tale atrocità. “Siamo venuti con te per poterlo cullare, abbracciare, toccare. Perché volevo essere la zia più brava di sempre, se me lo avessero concesso. Noi avremmo voluto fare di più per portarti a casa. Ti prego… dimmi: è stato abbastanza? Tu ci hai sentito? Perché noi non sentiamo più nulla”.

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