Una giunta e tanti retroscena: al Castello di Fagnano si apre l’era Catelli sindaco

FAGNANO OLONA – E proprio la giunta Catelli. Senza ombra di dubbio. Il nuovo sindaco di Più Fagnano nel comporre la squadra di governo ha ascoltato tutti, ha rispettato gli accordi presi prima delle elezioni e poi ha ha scelto. Come è giusto che sia. E come deve fare un primo cittadino che vuole tenere in mano la guida fin dai primi tornanti. Anche se la salita è appena iniziata. Anche se ci sarà da pedalare e sudare. Parlare, dialogare, ma soprattutto decidere. E il decisionismo non manca certo al sindaco che, dopo aver fiutato l’aria e che la nascita della giunta poteva finire in fuffa e rissa, ha strozzato sul nascere i mal di pancia e ha chiuso la partita. Molto prima rispetto a quanto tutti si aspettavano. E senza dare il tempo che la melina sui nomi finisse nelle sedi locali dei partiti.

Nomi e deleghe

Il sindaco Elena Catelli si terrà le deleghe a Urbanistica, Edilizia privata e SicurezzaPiera Stevenazzi, vicesindaco e deleghe a Servizi sociali, Demografici e Protocollo; Fausto Bossi, Cultura, Sport, Eventi, Tempo libero e Comunicazione; Monica Conte è l’assessore esterno che seguirà Bilancio e Geasc; Gabriele Moltrasi, Lavori pubblici e Ambiente e Claudia Guaglianone, Istruzione e Politiche giovanili. Il ruolo di presidente del consiglio è stato proposto dal sindaco a Giacomo Navarra, il quale si è preso un po’ di tempo per decidere se accettare o meno.

Il peso di una piuma

Quanto pesano, politicamente, 212 preferenze? A Fagnano Olona nulla. O meglio poco. Quanto una piuma se si sta a vedere quale ruolo è stato disegnato per Giacomo Navarra, esponente storico di Forza Italia, che ha vissuto l’intera campagna elettorale mordendosi la lingua e sognando di diventare vicesindaco. Oltre che assessore. Un sogno che si è trasformato in un incubo quando ieri sera, giovedì 20 maggio, durante la riunione decisiva per definire la squadra di governo al Castello, il nuovo sindaco, dopo aver fatto le carte e assegnato i carichi di briscola, ha offerto al dottore la presidenza del consiglio. Ovvero, nell’intera partita per la squadra di governo, il “due di picche”. Tanto che anche nella conferenza stampa di questa mattina, Catelli ha detto che qualora Navarra deciderà (come pare) di non accettare la proposta, quel ruolo potrebbe anche non essere assegnato: «Non siamo obbligati ad avere un presidente del Consiglio. E’ un incarico facoltativo». Insomma o Navarra o nessun altro.

Come vincere e uscire con le ossa rotte

Lo schema politico pre elettorale è stato aritmeticamente rispettato dal sindaco. Anzi, a voler guardare bene le cose, Elena Catelli, se ha tolto qualcosa, l’ha tolto alla Lega, poiché nella giunta di assessori targati Carroccio ce n’è uno solo: Fausto Bossi. L’altro posto infatti è stato assegnato a un tecnico, Monica Conte, commercialista di professione e alla prima esperienza amministrativa, che si occuperà di Bilancio e di Geasc. Insomma i forzisti, che volevano due assessorati, non hanno nulla di che lamentarsi, poiché li hanno avuti: Gabriele Moltrasi ai Lavori pubblici e Ambiente e Piera Stevenazzi, ai servizi sociali e anche vicesindaco come prevedeva la “spartizione”.

Eppure non è così. Forza Italia esce con le ossa rotte. Perché? Perché Angelo Saporiti non ha tratto alcun beneficio dal ticket con Piera Stevenazzi ed è rimasto fuori dal Castello. E poi dei tre pretendenti a un trono, ovvero Navarra, Alessio Mannino (presidente del Consiglio) e Moltrasi, solo quest’ultimo è stato scelto per entrare nella squadra di governo. E a Moltrasi, sottobanco, gli amici di partito, già dicono che non avrebbe dovuto accettare e fare più “gioco di squadra”. Il sì che Moltrasi ha dato al sindaco, infatti, ha spaccato di fatto il fronte azzurro e lasciato nell’angolo Giacomo Navarra, a quel punto senza più “spalle” per arginare lo schema del primo cittadino.

Colonnelli convocati a Varese

«Tutto bene, tutto a posto». E’ questo il mantra della nuova giunta. Ma dietro ai sorrisi, che sembrano di pietra, sui volti tirati c’è stampata la stanchezza. E anche la tensione di una situazione che, più di uno, sussurra essere arrivata a un passo dalla rottura. Anche il sindaco, ora che ha chiuso la giunta a tempo di blitz, parla di un confronto acceso, ma anche di una convergenza totale su tutto. E dice di avere incassato alla fine «la fiducia di tutti. Assessori e consiglieri». Precisando che «non sono certo una persona disposta ad accettare tutto ciò che mi viene proposto. Anche se mi metto sempre in gioco e mi confronto». Ma che in casa di Più Fagnano ci sia già ruggine lo fa capire la convocazione degli esponenti di Forza Italia di Fagnano, che domani mattina, sabato 31 maggio, sono stati convocati a Varese dal commissario provinciale del partito Giacomo Caliendo. Il motivo? Possiamo azzardare: spegnere l’incendio prima che bruci in culla la nuova giunta appena insediata al Castello.

Il vero regista e la soddisfazione

Qualcuno di contento e soddisfatto però c’è. Non in Forza Italia. E anche qualche esponente della Lega fa buon viso a cattiva sorte, poiché avrebbe voluto questa squadra di governo ancor più verde. Sorridono invece i “fratellini” d’Italia ad esempio, ovvero la giovanissima Claudia Guaglianone, che sarà assessore all’Istruzione e alla Politiche giovanili e l’altrettanto giovane Federico Fasolino che grazie a un buon risultato entra in consiglio. Sorride anche Fabio Pigni, referente di Fdi a Fagnano, che ha giocato la carta della doppia novità e che ha messo a segno il doppio colpo. In attesa, forse, di avere la presidenza di Geasc.

Sorride anche Fausto Bossi. E il segretario cittadino della Lega di motivi per essere soddisfatto ne ha molti. Tanto che questa mattina nell’ufficio del sindaco Bossi era proprio a suo agio.

fagnano fausto bossi lega

E tra una mail da inviare e un consigliere nuovo da accompagnare alla firma d’accettazione dell’incarico, Bossi ha snocciolato le ragioni della sua gioia: «Abbiamo preso tante sberle e insulti in campagna elettorale. Alla fine però la mia soddisfazione è doppia, anzi multipla: sono stato un po’ il regista di tutta l’operazione, abbiamo eletto sindaco uno dei nostri, portato 4 consiglieri rispetto all’unico che in passato abbiamo sempre fatto e di cui due donne. Abbiamo anche raccolto percentuali da record come Lega sfiorando il 48 per cento e sono il candidato con più preferenze». Se poi si aggiunge che uno dei suoi principali avversari (ma anche alleato) è quel Giacomo Navarra ora all’angolo, il quadro è chiuso.

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