Gli studenti di Gallarate scrivono ai nonni nelle case di riposo. «Non siete soli»

Covid Gallarate case di riposo

GALLARATE – Un postino speciale, l’assessore alla Cultura Massimo Palazzi, ha fatto recapitare oggi 9 aprile nelle tre case di riposo di Gallarate (Camelot, Bellora, Il Melo) un carico di auguri speciali per Pasqua rivolti agli ospiti che da oltre un mese ormai vivono da “reclusi” all’interno delle strutture.

Visite vietate

Proprio grazie alle misure stringenti messe in atto sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, al momento a Gallarate la situazione nelle case di riposo non è drammatica come in altre Rsa della provincia di Varese, con decine di decessi molti dei quali riconducibili al Covid-19. Al Camelot, alla Bellora e al Melo le visite sono vietate. E così ci hanno provato gli studenti dell’Istituto comprensivo Ponti a far sentire meno soli i “nonni” mandando loro disegni, poesie, lettere. «L’emergenza sanitaria delle ultime settimane e il forzato distacco fisico ci hanno insegnato modalità nuove (e talvolta migliori) per essere vicini con lo spirito e con il cuore», spiega l’assessore Palazzi. «L’iniziativa degli studenti del Ponti costituisce uno dei frutti più dolci di questa nuova sensibilità, che trasforma la comunicazione virtuale in un’emozione reale. Per questo motivo ho accolto con entusiasmo la proposta della dirigente Capello e sono onorato di essere il postino di queste lettere, scritte dai ragazzi per gli ospiti».

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I più buoni del mondo

Le lettere toccano il cuore. «Voi siete le persone più buone del mondo,voi siete le persone che dobbiamo aiutare di più», scrive Angela. Dice Federico: «Nei vostri volti tornerà il sorriso quando i vostri cari da voi arriveranno a darvi un abbraccio. Adesso vi sentirete soli, ma il sole vi porterà la speranza che tutto cambierà, dandovi la possibilità di riaprire i vostri cuori e un giorno risvegliandovi penserete solo che è stato un brutto incubo e che la gioia e la felicità vi aspetteranno sempre». Giorgia ha una mamma che lavora in una casa di riposo e sa benissimo quanto è difficile in questo momento: «Deve fare I doppi turni, infatti la vedo poco e quando la vedo non posso abbracciarla come facevo prima della quarantena». Ma Rachele chiede agli anziani di avere fiducia: «Dopo una caduta ci si rialza sempre, con lo stesso coraggio vincerete anche questo virus e la solitudine che tutto questo sta portando. Abbiamo bisogno di voi, siete i pilastri delle vostre famiglie e non solo».

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Ga vuria un zic da guera

Il plico contiene tantissime poesie, filastrocche, disegni e tante emozioni. Lunghissima la lettera di Ilaria. Eccone uno stralcio:

Nell’aria c’è un virus che gli scienziati hanno chiamato Coronavirus, non si vede ma è un nemico pericolosissimo. A voi che avete vissuto forse due guerre, passato giorni di fame, visto le vostre case distrutte dalle bombe, sembrerà di tornare indietro nel tempo. Per me è la prima volta, ora capisco le parole di mio nonno quando in dialetto mi dice: “ga vuria un zic da guera!” perché storto il naso se non voglio mangiare qualcosa che ho nel piatto. Ma non siamo soli in questa nuova guerra, ci sono tantissime persone che ci aiutano, gli infermieri, i poliziotti, i vigli del fuoco, la protezione civile e tante altre persone. Tutto il mondo sta combattendo contro questo nemico che abbiamo in comune e questo ci permette anche di essere tutti uniti e vicini.
Allora state tranquilli, non dovete avere paura, dobbiamo resistere e darci fiducia perché ci sono molti scienziati e studiosi di tutto il mondo che stanno lavorando tantissimo e sicuramente troveranno una soluzione, una medicina che ci permetterà presto di tornare ad uscire in giardino a vedere i fiori di questa bella Primavera, a fare passeggiate e a poter stare tutti con i nostri amici.

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Covid Gallarate case di riposo – MALPENSA24