GOLASECCA – L’asilo infantile Rigolli di Golasecca verso la statalizzazione. Colpa della crisi che registra sempre meno nuovi nati: dalle due classi di 54 bimbi, oggi ne resta solo una da 25. Numeri più che dimezzati. Il consiglio d’amministrazione che gestisce la struttura è in difficoltà. E il Comune corre ai ripari. La documentazione è già stata inviata in provincia di Varese ed entro il prossimo anno potrebbe avvenire il passaggio che porterà all’inserimento dell’asilo nel circuito dell’istituto comprensivo Ungaretti di Sesto Calende.
Crisi denatalità
«Come succede in tanti altri Comuni, gli asili si svuotano. Non riescono più a camminare con le loro gambe», dice il vicesindaco Bruno Specchiarelli. Ecco perché la decisione è ricaduta sulla richiesta di statalizzazione, «per tamponare la crisi». Un’emergenza che colpisce Golasecca, ma non solo. Un esempio è la chiusura della scuola primaria Marconi di Sant’Alessandro, frazione di Castronno. Prima il Covid, poi l’aumento dei costi legati alle materie prime. Poi l’incremento vertiginoso delle spese energetiche: «Ora siamo in difficoltà».
La disponibilità e i prossimi step
Un tavolo ha riunito l’amministrazione con il responsabile della scuola materna: «Abbiamo concordato che questa sia la scelta migliore. Da parte dell’ente locale c’è la volontà di mettere a disposizione i locali comunali. Se la statalizzazione verrà assegnata, affronteremo tutto». Nel senso che è un percorso che si svilupperà passo passo, visto che l’esito della richiesta è atteso per il prossimo anno. Successivamente si deciderà anche cosa fare della struttura che oggi ospita l’asilo. «Vedremo», dice Specchiarelli. «Si tratta di un ente morale, gestito da un Cda: ne parleremo con loro». Senza escludere l’ipotesi di un comodato d’uso.
Il circuito Ungaretti
L’asilo infantile, quindi, entrerà nel circuito delle Ungaretti di Sesto. Di cui già fa parte (Golasecca, Sesto e Mercallo) con materna, elementari e medie. «Dal plesso delle Ungaretti sembrano essere felici che si possa includere il Rigolli, perché si chiude un ciclo che a questo punto è completo».