Basso: «Grande Italia. Trentin, peccato. Il suo argento però vale oro»

HARROGATE – «Grande Italia. La nostra nazionale ha corso bene e come fosse un unico uomo. E quel che è successo nel finale, un mondiale perso per un soffio, è dovuto non a un errore, ma al fatto che dopo una corsa così la differenza la fa ciò che è rimasto nelle gambe». Parola di Ivan Basso che commenta così il Mondiale da poco concluso con un Italia che sfiora il successo con Trentin, ma piazza al quarto posto anche Moscon. Due nomi che Basso aveva subito inserito tra gli uomini gara. E così è stato.

Giornata infernale

Come del resto l’inferno di pioggia e freddo su strade difficili da percorrere: «Giornata terribile anche per i favoriti. Basta guardare come si è spenta la luce in van der Poel, che non si è alimentato bene e non si è idrato come avrebbe dovuto. Anche la vittoria è stata decisa più che dalla tattica e dalla forza, dalle ultime gocce di energia rimaste nelle gambe dei primi tre.  Trentin, che le volate le sa fare ha perso subito lo spunto. L’azzurro e l’italia però non hanno nulla da recriminare».

Argento che vale oro

«Trentin è certo il più deluso – commenta Basso – perché quando si arriva a un soffio della vittoria resta tanta amarezza. Ma con il passare delle ore credo che l’azzurro si renderà conto di quello che ha fatto e della sua corsa che gli ha regalato l’argento che vale oro».

Le lacrime di Cassani

«Il valore di questa nazionale – conclude Basso –  è tutta nelle lacrime di Cassani. Lacrime di fatica, ma anche di emozione. Altra immagine che mi ha  molto colpito è quella di Trentin che alla fine della premiazione prende in spalla il figlio».

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