Grande Nord a Legnano: «Con Brumana, per il federalismo che altri hanno tradito»

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LEGNANO – «Grande Nord è un movimento che vuole tornare a parlare con la gente guardandosi negli occhi, cercando di capire non i problemi del singolo, perché se no amministrare diventa una sorta di voto di scambio, ma di quella categoria di cittadini che hanno lo stesso problema»: così il presidente di Grande Nord, Roberto Bernardelli, a Legnano mercoledì 9 settembre alla presentazione (nella foto) dei due candidati di GN, Orietta Casè e Maurizio Giacon, compresi nella lista civica Legnano Cambia che sostiene la candidatura a sindaco di Franco Brumana. Presenti fra gli altri il capolista Antonio Guarnieri e Giuseppe Olivieri, responsabile di Grande Nord per la zona ovest Città Metropolitana di Milano. «GN – ha esordito Bernardelli – è una grande casa e comprende federalisti, autonomisti, indipendentisti, con un minimo comun denominatore: non ci sta bene questa forma statuale. Privilegiamo la partecipazione alle elezioni comunali, perché i nostri rappresentanti avranno la possibilità non di stare chiusi negli uffici, ma di girare per la città e parlare con la gente per capirne i bisogni».

Boni: «Auguro a Fratus di provare la sua estraneità»

«È stata una scommessa, all’inizio eravamo su posizioni molto distanti – ha ammesso Davide Boni, che dopo 30 anni nella Lega è diventato il segretario politico di Grande Nord Lombardia – ma abbiamo iniziato un dialogo perché eravamo molto interessati a un movimento di gente che scende in piazza, oggi non facile da vedere, come quello che sostiene Brumana», cioè il Movimento dei Cittadini. Boni ha poi ammesso di aver «tifato per Guarnieri» alle primarie. «La nostra valutazione fondamentale – ha spiegato – era essere presenti in un momento storico di questa città, che si è svegliata facendo una scelta civica né di destra né di sinistra. In altre Amministrazioni dove siamo presenti (fra cui Cocquio Trevisago dove GN annovera il sindaco, Danilo Centrella, presente all’incontro di Legnano) abbiamo raggiunto accordi programmatici sia con persone di sinistra che di destra, a dimostrazione che la nostra battaglia per il federalismo, contro cui si sono schierate altre formazioni, non è ideologica né partitica. Oggi si deve scegliere che cosa farà uno che si candida a sindaco, non il colore del fazzoletto che porta al collo. Ma non sarà facile amministrare un comune come Legnano che ha un residuo fiscale altissimo e deve tenere d’occhio il bilancio per ogni operazione, con i cittadini a chiedere giustamente per che cosa pagano le tasse». L’ex presidente del Consiglio regionale ha quindi rivolto un augurio all’ex sindaco di Legnano ed ex compagno di partito: «Auguro a Fratus, che conosco bene, di provare la sua estraneità ai fatti per cui è stato condannato. Io ci sono riuscito dopo 7 anni, non è stato facile».

Tra sottintesi e chiarimenti

Boni ha poi sottolineato, senza mai citarli, il comportamento di altri suoi ex compagni di partito e avversari di Brumana. «Abbiamo parlato anche con altri a Legnano, che però usavano il Movimento soprattutto per rancore nei confronti di qualcun altro e questo non ci è piaciuto. Dopo essermi schierato, ho ricevuto pressioni da ex colleghi di partito. Quello che mi ha stupito è che due candidati (Franco Colombo e Guarnieri, nda) hanno denunciato uno dei partiti con cui hanno amministrato. È una stranezza, come quella che l’indagine che coinvolge il partito per Salvini premier è partita da una mia denuncia che è stata elaborata anche dal candidato sindaco sostenuto da quella formazione (Carolina Toia, nda)». Sull’adesione di GN al suo programma, Brumana ha voluto una volta di più sgomberare il campo da errate interpretazioni: «Non è una scelta tradizionale di una lista civica, ma la scelta di un movimento di massa come il nostro, che si rivolge alla massa dei cittadini. Non c’è stata alcuna trattativa, non abbiamo promesso nulla, né alcunché ci è stato promesso da questo e altri movimenti che ci appoggiano. Sono uno dei pochissimi candidati sindaci designati da primarie cittadine, cui hanno rifiutato di partecipare altri come il Pd che pure delle primarie aveva fatto il suo biglietto da visita. La nostra è una lista politicamente trasversale, unificata dal programma, che è la nostra Bibbia. Io non sono iscritto a GN, non sono mai stato leghista ma da sempre mi sento e dichiaro federalista, alla Cattaneo, alla Salvemini, oltre a rifarmi a Proudhon e al manifesto di Ventotene in cui Spinelli e altri immaginavano un’Europa federalista».

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