Grazie agli “angeli” nell’inferno del Pronto Soccorso di Legnano

legnano ospedale medici infermieri prontosoccorso

Buongiorno, sono un’insegnante di 44 anni e ho contratto il Covid la scorsa settimana. Vorrei riportarvi la mia testimonianza, perché credo che certe eccellenze non debbano passare inosservate.

Mercoledì mi sono recata presso il pronto soccorso di Legnano, area Covid, perché purtroppo non mi sentivo bene a causa di una brutta gastroenterite (causata appunto dal Covid). Mi si è presentato davanti l’inferno, il pronto soccorso era colmo di pazienti, soprattutto anziani, in attesa di essere visitati, le ambulanze arrivavano a sirene spiegate ogni 5/10 minuti e i codici rossi si susseguivano uno dietro l’altro.

Il personale era chiaramente in affanno, vista la grande affluenza, che credo in questo periodo sia sicuramente la normalità, ma la cosa che più mi ha colpita è come dottori e infermieri abbiano affrontato la situazione, sicuramente non facile, anche per il medico più esperto: non si sono fermati un attimo, credo abbiano lavorato per almeno 10 ore di fila, con una tenacia e una determinazione più uniche che rare. Li ho sentiti dire: «Questo paziente ha solo 59 anni, dobbiamo tirarlo fuori» e intanto ne arrivavano altri in codice rosso… non si sono dati per vinti nemmeno un secondo e con grande professionalità e anche il sorriso sulle labbra sono riusciti a fronteggiare tutte le emergenze.

Al termine del turno ho visto facce distrutte, ma soddisfatte e fiere degli sforzi fatti. Parlo di medici e infermieri giovani, preparati e appassionati del proprio lavoro ed è giusto che la popolazione sappia che cosa ogni giorno fanno per noi. Ricordo solo qualche nome: Andrea detto “Andre”, Marzia e Alice che vorrei fossero i nomi simbolo di questa lotta al Covid, che è appena iniziata.

A loro va il mio ringraziamento di cuore, non solo perché mi hanno assistita, ma perché mi hanno dato una bellissima lezione di vita.

Alessandra Canavesi

legnano ospedale medici infermieri prontosoccorso – MALPENSA24