L’unico modo per distinguersi del consigliere di minoranza Maria Maddalena Reggio è attaccare a prescindere. Ma i protocolli vanno rispettati. Che io, in qualità di sindaco di Golasecca, abbia fatto bene o male ad accogliere il ministro degli Interni ovvero, il vicepremier Matteo Salvini giovedì 25 luglio alla festa della Lega al campo sportivo di Golasecca, credo non spetti a Reggio. Il buonsenso, infatti, credo non mi manchi.
Ho ricevuto il ministro facendogli gli onori di casa, come da protocollo, in fascia tricolore quale primo cittadino. L’ho fatto e lo rifarei. La signora Reggio, nel suo mandato e mezzo da Sindaco, non ha compreso quando bisogna indossare la fascia tricolore, dato che vi è un protocollo specifico da rispettare che disciplina l’utilizzo della fascia tricolore qualora sul territorio comunale sopraggiunga un’alta carica della Repubblica. Diversamente, se non avessi indossato la fascia tricolore ci sarebbe stata un’osservazione puntuale ed intelligente da contestare.
L’ospite in questione è un ministro della Repubblica Italiana. Ho ricevuto Matteo Salvini presentandomi e presentando le massime autorità presenti in paese quella sera, ovvero il prefetto Enrico Ricci, il questore Giovanni Pepè, il generale comandante della guardia di finanza di Varese Marco Lainati e il colonnello dei carabinieri Claudio Cappello. Semmai, chi aveva titolo di fare osservazioni al sottoscritto per l’uso improprio della fascia tricolore erano proprio le autorità provinciali presenti, non la capogruppo di minoranza di Golasecca.
Relativamente alle difficoltà di Reggio di poter raggiungere il palco con le stampelle, non posso che essere dispiaciuto ma, per una questione di ordine pubblico e di pubblica sicurezza, sono state adottate tutte le misure di prevenzione, come da protocollo.
Comunque sia Reggio avrebbe contestato anche se fossi andato senza fascia. Perché contesta a prescindere.
Claudio Ventimiglia
(sindaco di Golasecca)