I renziani legnanesi si presentano alla città e annunciano il sostegno a Brumana

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LEGNANO – La lista civica di Franco Brumana sindaco di Legnano guadagna un alleato: Italia Viva. Sabato prossimo, 27 giugno, Italia Viva X Legnano si presenterà alla città e renderà pubblico il suo sostegno alle elezioni amministrative per il candidato del Movimento dei Cittadini. «Aspettiamo i legnanesi – l’invito di Beatrice Metta, coordinatrice di Italia Viva X Legnano – al nostro gazebo presso la postazione UniCredit in piazza San Magno sabato mattina, dalle ore 10.00 alle 13.00».

All’Edicola di Legnano Cambia si parla di opere pubbliche

Giovedì 25 giugno, alle ore 21.00, l’Edicola di Legnano Cambia condotta da Federica Farina con Franco Brumana sarà dedicata al delicato e complesso tema delle opere pubbliche. Diretta Facebook sulla pagina di Legnano Cambia; fra gli ospiti, il giornalista di Malpensa24 Andrea Accorsi. «La giunta Fratus – anticipa Brumana – ha scelto di dare lustro al centro con una spesa enorme e di trascurare le periferie e altri lavori importanti, come il salvataggio dei meravigliosi solarium del parco del Sanatorio. La piattaforma in legno di piazza San Magno era in cattivo stato pur essendo di recente costruzione e si è deciso di rivolgersi a una vecchia conoscenza e cioè all’architetto Ermanno Ranzani, che aveva redatto il Piano Regolatore degli scandali della giunta Cozzi e che nel 2004 aveva progettato l’assurda e costosissima posa del marmo bianco in piazza San Magno, oltre che i manufatti altrettanto inadeguati della piattaforma in legno. Così, invece di richiedere risarcimenti per scelte progettuali inadeguate, lo si è premiato con nuovi incarichi».

Il candidato civico: «Quello strano affidamento diretto dei lavori…»

Per il candidato sindaco, «l’incarico a Ranzani pur riguardando una unica operazione di sistemazione della piazza e di estensione della ZTL, è stato frazionato in due contratti e ha subìto due aumenti dei corrispettivi. Tutto è iniziato con la determinazione del 4 dicembre 2007 in cui si premette la necessità di avvalersi proprio dell’arch. Ranzani e gli si affida l’incarico di progettare la sistemazione della piazza e “l’eventuale implementazione della corrispondente ZTL”. La successiva determinazione dell’11 luglio 2018 ha affidato allo stesso architetto la progettazione esecutiva di una velostazione e dell’ampliamento della ZTL: pertanto, è stato stipulato un secondo contratto in cui si è specificato in modo esplicito che l’incarico riguardava quattro fasi tra loro connesse. Quindi era da ritenersi unico anche se frazionato. A quel punto, il corrispettivo era stato concordato in euro 29.737,50 con la riduzione del 39% sul prezzo massimo stimato dal Comune, che quindi era di euro 48.750 e superiore alla soglia di 40.000 euro, stabilita dal Testo Unico dei contratti pubblici per consentire l’affidamento diretto e senza confronto con altre offerte. L’art.35 del Testo Unico prevede infatti che si deve considerare l’importo massimo previsto al netto di IVA e senza la riduzione prevista dall’offerta in seguito pervenuta. Ciò nonostante, con altra determinazione del 2018 e con il connesso contratto, il corrispettivo è stato ulteriormente elevato a euro 36.028,13 che senza la riduzione corrisponde a 59.062,50 e cioè a ben 19.062,50 euro in più del limite di legge».

«Frequente elusione della legge sugli appalti»

«Da un sommario esame di alcuni documenti degli appalti del Comune di Legnano – prosegue Brumana – è risultato che l’elusione della legge sulla soglia dei 40.000 euro per affidare incarichi e senza gara, è purtroppo frequente. In particolare: con determinazione del 22 agosto 2018 una parte dei lavori della ZTL è stata frazionata ed è stata assegnata senza gara e direttamente per l’importo di euro 39.190,14, che senza la riduzione dell’offerta dell’appaltatore corrisponde a euro 43.544,60; altre determinazioni suddividono in due punti l’appalto per la demolizione dell’ex Macello e per la pavimentazione dell’area, mantenendo così l’importo sotto la soglia dei 40.000 euro; la progettazione degli interventi sull’ex Tribunale è stata addirittura suddivisa in 8 distinti incarichi ognuno dei quali sotto la soglia dei 40.000 euro con determinazioni del 2017 e del 2019; la progettazione dei lavori di riqualificazione della piscina coperta è stata suddivisa sempre con i medesimi effetti in quattro distinti incarichi nel 2019. Nei confronti degli abusi dei frazionamenti artificiosi dei contratti pubblici e degli incarichi diretti si sono ripetutamente espressi l’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione), la Cassazione penale e il Consiglio di Stato. Ciò nonostante – conclude il legale legnanese – il Comune ha continuato in questa prassi illegittima che deve cessare, perché Legnano ha oltremodo bisogno di legalità dopo i fatti che hanno condotto alla caduta dell’ultima giunta e alla condanna penale del sindaco e di due assessori».

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