I sindaci della provincia di Varese a Fontana: «Noi poco informati sui contagi»

ats insubria direttori

VARESE – «Comunicazione dei casi positivi troppo lenta. Ats deve essere più tempestiva nel trasmetter i dati dei contagi e delle persone in quarantena. Ne va della sicurezza dei nostri concittadini e della rapidità di intervento a tutela delle nostre comunità. Questo in sintesi il messaggio che i sindaci della provincia di Varese hanno scritto e sottoscritto in una lettera aperta al governatore della Lombardia Attilio Fontana.

E’ il secondo appello che i sindaci fanno per cercare di rendere le procedure emergenziali più rapide. E a firmare la lettera  al governatore sono sindaci di ogni colore politico: ci sono leghisti, dem, civici, esponenti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Sono più di 60 le firme sotto la richiesta inviata oggi a Fontana. Che è sostanzialmente una: “più è rapida la comunicazione che Ats deve fare ai noi primi cittadini e più in fretta riusciamo a intervenire e ad essere efficaci con le necessarie misure preventive in caso di cittadini positivi al Covid”.

La lettera

Scriviamo per porre nuovamente alla sua attenzione il tema dell’assistenza territoriale e dell’attività di vigilanza in questa fase di contenimento della diffusione del Covid-19. Con la presente intendiamo, in particolare, comunicare la nostra grande preoccupazione per le difficoltà che stiamo rilevando sul territorio nella gestione dell’emergenza sanitaria per quanto riguarda la trasmissione dei dati relativi ai contagi.

Il protocollo concordato con Ats nelle scorse settimane prevedeva una stretta collaborazione tra la stessa Azienda territoriale sanitaria, il Comune e i medici di Medicina generale in riferimento alle disposizioni di isolamento e all’attivazione di tutte le misure a sostegno della fragilità. Tuttavia, con grande rammarico, dobbiamo segnalare che i sindaci non sono tempestivamente informati sui reali contagi presenti nei propri Comuni. Tale gestione rischia, pertanto, di non consentire ai cittadini un’adeguata tutela.

Molti di noi hanno creato una stretta collaborazione con i medici di Medicina generale, ma, considerata la gravità della situazione, questa relazione non può essere considerata sufficiente. Già nei giorni scorsi Le abbiamo scritto richiedendo un potenziamento delle misure attivate dell’Ats Insubria. Purtroppo, ad oggi, il nostro appello non ha avuto nessun riscontro.

Come sindaci, sentiamo nei confronti dei nostri cittadini la necessità di garantire tutte le misure necessarie a contenere il contagio e vogliamo, quindi, essere messi nelle condizioni per esercitare il nostro ruolo. Chiediamo, pertanto, di essere aggiornati con puntualità sulla situazione dei casi positivi nei nostri Comuni e che vengano messe in atto procedure di comunicazione valide, in grado di poter consentire tempestività nella gestione.

Cogliamo poi l’occasione per ribadire la necessità del supporto da parte di Ats alle persone in quarantena nonché dell’individuazione di strutture per i degenti che devono terminare la convalescenza. In questa situazione di emergenza, tra l’altro, non possiamo dimenticare tutte le persone affette da altre patologie, auspicando che la regolare attività sanitaria, giustamente sospesa in queste settimane, possa riprendere al più presto. È chiaro che, presupposto essenziale per ogni azione, rimane l’erogazione al personale sanitario di tutti i dispositivi di protezione utili a garantire la loro sicurezza e per cui insistiamo che si faccia di più.
Anticipando fin da ora la collaborazione dei nostri uffici e del nostro personale affinchè le azioni sopra citate possano essere svolte con regolarità e tempestività, attendiamo a breve un riscontro da parte Sua.

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