I sindaci pronti a salvare Accam. La Lega appoggia l’azione di responsabilità

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BUSTO ARSIZIO – Anche la Lega è pronta ad appoggiare l’iniziativa dei Cinque Stelle intenzionati a chiedere un’azione di responsabilità nei confronti di Accam per il mancato rinnovo delle assicurazioni sui danni. «Perché – dice il segretario cittadino del Carroccio Francesco Speroni – non è che si può far finta di niente se non ci sono le coperture assicurative». Iniziativa che troverebbe anche l’appoggio del gruppo di Idee in Comune.

Giornata cruciale per il futuro di Accam

La presa di posizione di Speroni, che chiede anche di fare chiarezza sul rapporto tra Accam ed Europower, arriva in una giornata, quella di oggi martedì 19 febbraio, cruciale per il futuro dell’inceneritore. Durante la quale si sono succeduti due incontri importanti: il primo a Palazzo Brambilla a Castellanza, dove i sindaci soci hanno di fatto dato il via libera al rifinanziamento della società e il secondo a Palazzo Gilardoni, in cui la maggioranza ha trovato un’intesa di massima per la stesura delle delibera da portare nel consiglio comunale straordinario su Accam giovedì 27 febbraio. Ma andiamo con ordine.

Il contratto che non si trova

Partiamo da Speroni. Il segretario leghista fa subito capire che la storia delle mancate assicurazione non può certo “finire in fanteria” e che il Carroccio è pronto a sostenere l’azione di responsabilità nei confronti di Accam. E sul mancato rinnovo della polizza non risparmia una battuta caustica: «Anche se, a volerla guardare da un certo punto di vista, l’assenza delle coperture assicurative ha anche il suo vantaggio per Accam, visto che c’è chi ha ammesso irregolarità e patteggiato (riferimento è all’inchiesta Mensa dei poveri ndr), si potrebbe anche pensare che il mancato rinnovo per qualcuno è stata un’occasione persa per lucrare qualcosa sui 350 mila euro della polizza».

Inoltre mette sul tavolo un punto che al momento, nell’intera vicenda, non è stato considerato in maniera approfondita: il ruolo di Europower. «Qual è il rapporto tra la società Accam ed Europower? – chiede Speroni – Chi gestisce l’impianto? Europower? Allora quale responsabilità ha il gestore sulle turbine andate a fuoco e danneggiate dal rogo? Magari nessuna. Ma se venisse appurato che una delle cause dell’incendio sia stata la cattiva manutenzione, chi è responsabile? Accam o Europower?». Domande che, spiega Speroni, verranno poste anche nelle sedi opportune. «Anche perché – aggiunge – abbiamo cercato di avere il contratto stipulato tra Accam ed Europower, che sappiamo scadere nel 2021, ma a quanto pare è difficilissimo riuscire a reperire quel documento. Nei giorni scorsi l’abbiamo anche chiesto in comune e ci hanno risposto che “non ce lo danno perché non ne sono in possesso”.

Il salvagente dei sindaci

Questa mattina a Palazzo Brambilla si sono riuniti i sindaci dei Comuni soci di Accam. I quali hanno sostanzialmente deciso di dare ossigeno alla società e quindi versare quei 3 milioni di euro che il presidente del cda Angelo Bellora ha definito vitali per restare a galla in questo momento di grande criticità, evitare il fallimento e ripartire. Tanto più che i soldi che verseranno i Comuni non andranno persi, in quanto altro non sarebbero che acconti (anticipazioni per intenderci) sul servizio smaltimento rifiuti che andrebbe comunque pagato.

Busto pronto “a guidare”

Alla riunione tra i sindaci era presente, tra gli altri, anche Emanuele Antonelli, il quale subito dopo ha tenuto un’incontro di maggioranza. Questa volta a Palazzo Gilardoni per iniziare a dipanare la posizione di Busto. E dalla quale è emersa la volontà di evitare il fallimento, di sostenere gli accordi per mettere la società nelle condizioni di continuare a operare e di assumere il controllo della società Accam. Questi i passaggi principali che verranno anche messi nero su bianco nelle deliberà di giunta da portare in consiglio comunale per l’approvazione prima dell’assemblea dei soci del 28 febbraio.

I nodi da sciogliere

Le quote. Quelle dei Comuni e che Busto dovrebbe acquisire se davvero vorrà far diventare decisivo  il suo peso in società. “Quote che hanno un valore“, mette la mani avanti qualche socio, dopo che il sindaco di Busto pare abbia fatto passare il concetto di volerle incamerare a costo zero. E qualcun altro ha parlato di perizie per stabilire il “quantum”, ma anche di voler attendere un segnale da Palazzo Gilardoni, poiché “se davvero Busto ha intenzione di acquisire partecipazioni in Accam può iniziare a farlo con quei Comuni che hanno manifestato l’intenzione di uscire“.

C’è poi la partita del contratto d’affitto del terreno che scade nel 2025. Il mancato prolungamento al 2027 manderebbe a gambe all’aria tutto il castello che i sindaci e la società stanno cercando di rimettere in piedi per salvare Accam. “Insomma – commenta più di un sindaco – noi abbiamo già dato la disponibilità a fare la nostra parte. Ma è chiaro che, sulla base di quanto detto dal sindaco Antonelli, ora è Busto che deve dare un segnale forte“.

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