Il “Digital Sherpa” della Valle Olona che recupera i computer dismessi e ne fa dono

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OLGIATE OLONA Alessandra ha una figlia di 9 anni che frequenta una scuola con il metodo “senza zaino” a Sumirago, utilizza molto il computer ma a giugno aveva dovuto restituire il notebook preso in prestito ed era rimasta senza. Giada, in chemioterapia, non poteva procurare a una dei suoi due figli, iscritta alla 2.a superiore di un indirizzo grafico multimediale, un pc funzionante per imparare l’Html e fare i compiti. Mentre Erika di Saronno non poteva permettersi di comprare un computer dopo che a causa del Covid ha chiuso l’attività, mentre il suo ragazzo è rimasto a lungo fermo con il suo lavoro legato allo street food.

Ora Alessandra, Giada ed Erika hanno tutte il computer di cui avevano bisogno, senza aver speso un soldo. Come loro, molte altre persone e famiglie, ma anche associazioni: è il caso di Noi con Voi di Samarate e Castano Primo, che con il computer ricevuto in regalo contribuirà a realizzare un’aula informatica in una scuola in Ucraina. Merito del “Digital Sherpa” di Olgiate Olona, al secolo Massimiliano De Cinque (nella foto in alto, a sinistra in prima fila), 51 anni, sposato, con due figlie, un impiego a Telelombardia e una grande passione per l’informatica che coltiva da 30 anni.

Attività ecologica e benefica

«Con l’ultimo pc che ho donato ho esaurito le scorte del materiale pronto – racconta – In un solo giorno ne ho donati 5, ma presto saranno pronti altri computer. E come sempre darò priorità a chi ne ha maggiore bisogno». Massimiliano, per quasi 10 anni presidente dell’associazione Progetto Nuova Vita da lui fondata, si è buttato con entusiasmo in questa nuova impresa. Nel suo laboratorio, nel tempo libero, raccoglie il materiale informatico che recupera da privati e da aziende prima che finisca in discarica, lo ricondiziona e lo regala a chi ne ha bisogno ma non se lo può permettere per varie ragioni, anche temporanee.

«Ho tante richieste, ma anche tanti che portano il materiale. Faccio tutto da solo, anche se ora un paio di persone si sono offerte di darmi una mano». Tablet, notebook, pc: il Digital Sherpa della Valle Olona li rimette a nuovo e quando li consegna racconta a chi li riceve le tante, piccole storie con cui viene a contatto, dalla famiglia di Busto Arsizio che ha una bella macchina ma problemi economici per la mancanza di lavoro, al genitore col figlio Dsa per il quale un pc in classe è irrinunciabile.

«Tante richieste. E pure qualche furbetto»

«Questa attività – spiega – nasce dall’esigenza di ridurre la produzione di rifiuti elettronici, che sono una montagna, e di venire incontro alle necessità di molti. Intercetto un bene prima che diventi un rifiuto e lo rendo ancora utile. L’economia ci spinge ad acquistare prodotti sempre nuovi, magari solo perché hanno un colore diverso, ma gli utenti medi possono benissimo servirsi di vecchi computer per farci tutto. Se usato bene – raccomanda – un computer può durare fino a 10 o 15 anni, con piccoli interventi di poche decine di euro». Il nome? «Nasce dall’unione di “guida” nel mondo della tecnologia e di quest’ultimo. È un termine che ho letto in un articolo di giornale e in uso in altri Paesi d’Europa. Non spendo soldi, non chiedo soldi».

A ripagare lo “sherpa digitale” è la riconoscenza di chi ottiene il suo aiuto, ma anche la soddisfazione di chi vede ancora utilizzato il dispositivo che non usava più. «C’è anche chi, superata una situazione di difficoltà economica, dopo qualche mese mi ha riportato il computer. Mi piace che chi riceve i dispositivi ci metta la faccia, per questo la pubblico sulla pagina social dedicata. Io non chiedo l’Isee o la dichiarazione dei redditi, è un rapporto di fiducia e se qualcuno fa il furbo, deve metterci la faccia come gli altri».

«I pc possono durare molto più di quanto si crede»

In 2 anni De Cinque ha ridato vita a 200 computer, soprattutto fissi, con tanti dispositivi (come casse e webcam) rimessi in funzione. La sua passione per l’informatica lo porta anche a tenere corsi, come quelli all’Afol di Legnano per disoccupati e cassintegrati e alla Tela di Rescaldina. «Le persone che usano gli strumenti informatici devono sapere come utilizzarli. Spesso hanno in mano computer che usano al minimo delle potenzialità. L’obiettivo dei miei corsi è spiegare come usarli al meglio, come farli durare di più o anche solo come aprire un allegato con una estensione che non si conosce, fare uno Spid, leggere un Ipod, scrivere whatsapp sul portatile con la tastiera o senza…».

Infine, un appello che è anche un invito. «Non gettate il materiale digitale che non usate più, ma portatelo da me. E se qualcuno vuole darmi una mano è il benvenuto, anche se non ha competenze specifiche».

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