Il Palio è unione di intenti, facciamolo crescere insieme

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LEGNANOPubblichiamo il discorso di apertura del suo mandato che il Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade del Palio di Legnano, Raffaele Bonito, ha letto nel salone della Famiglia Legnanese dopo la cerimonia dell’investitura religiosa nella Basilica di San Magno (nella foto) svoltasi nella mattina di sabato 20 novembre.

La cerimonia odierna lascia spazio a numerose riflessioni e considerazioni, che spaziano dalla storia del nostro Palio sino ai legami che stringono gli Enti Fondatori e le Contrade, in un patto saldo che ha permesso, sin dal secolo scorso, di poter continuare a celebrare – “secondo antica e consacrata tradizione” – l’unicità culturale e sociale espressa dalla nostra città: il Palio, che sempre più frequentemente definiamo come un’esperienza aggregativa di carattere sociale. Definizione più che calzante, ma noi tutti – Magistrati, Reggenze, Contradaioli e Legnanesi – siamo molto altro.

Il Palio è unione d’intenti. Aspetto tutt’altro che trascurabile, come recita anche parte del motto del Collegio dei Capitani (“In corde concordes”) e che recentemente è stato ulteriormente sottolineato con l’intitolazione del piazzale antistante la “Casa del Palio”, il Castello di Legnano, come Piazza della Concordia.

Cos’è la concordia? Essa non è semplicemente la conformità di sentimenti, di voleri, di opinioni fra più persone; essa è il raggiungimento di un’armonia spirituale finalizzata a un comune, costruttivo, obiettivo.

La concordia è un intreccio simile a quello che su un telaio costituisce un tessuto. I fili di trama sono le Contrade, il Collegio, la Famiglia Legnanese, il Comune, i Contradaioli che si intersecano con i fili d’ordito, ovvero con la storia, la tradizione, i riti, le comunità culturali del nostro territorio. La concordia tra i vari elementi permette, oggi così come 845 anni fa, di creare un senso di adesione e condivisione unico e irripetibile.

Il giuramento prestato oggi non è dunque un’espressione formale o un vuoto contenitore. Il giuramento è una presa di coscienza che tutti dobbiamo tenere bene a mente – io per primo – di un impegno che abbiamo nei confronti della storia e rispetto alle generazioni future.

La forza che scaturisce dall’unione tra i singoli fili costituisce un tessuto sul quale costruire l’abito del Palio: tanto più bello e forte sarà ciò che andremo a intrecciare, tanto ne guadagnerà tutta Legnano.

Ringraziandovi nuovamente per essere intervenuti oggi, auguro a tutti buon lavoro, per rendere la nostra manifestazione storica sempre più vissuta e partecipata dall’intera cittadinanza.

Raffaele Bonito

Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade del Palio di Legnano

Palio di Legnano, sabato in San Magno l’investitura religiosa del Gran Maestro

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