SAMARATE – Si è fatto riprendere in un video mentre pulisce meticolosamente l’oratorio di San Macario, in cui è ospite ormai da lungo tempo in attesa dell’accoglimento della richiesta di asilo politico, e poi ha scelto di inviarlo alla Bacheca civica di Samarate per dimostrare tutto il suo affetto alla città che lo ha accolto dopo essere scappato dall’Africa e aver attraversato il Mediterraneo su un gommone.
Mi chiamo Ibrahim e amo Samarate
Il suo nome è Ibrahim Cham e viene dal Gambia. «Siamo migranti ma amiamo Samarate come il nostro Paese. Per questo motivo andiamo sempre a lavorare gratis all’oratorio di San Macario». Parole sincere, le sue, espresse in un breve messaggio a corredo del video fatto con uno smartphone. Ma allo stesso tempo con un evidente significato: dimostrare che non è vero che tutti i migranti ospitati nei Cas sparsi per l’Italia trascorrono le giornate senza fare nulla. C’è anche chi si dà da fare, proprio come lui e gli altri due richiedenti asilo ospiti nella parrocchia della frazione di Samarate. «Siamo breve persone noi, veniamo dall’Africa», dice Ibrahim. «Non vogliamo che la gente pensi male su di noi».