Il sindaco di Gallarate: «Un Dpcm che sazia il fancazzismo dei parassiti»

GALLARATE – «Questo è un Dpcm che sazia la voglia di fancazzismo dei parassiti della nostra società che adorano essere mantenuti senza fare nulla». A dirlo è il sindaco di Gallarate Andrea Cassani (Lega) commentando sulla sua pagina personale il provvedimento sulla Fase 2 annunciato ieri sera, 27 aprile, dal premier Giuseppe Conte. Critico anche il primo cittadino di Cavaria con Premezzo, il leghista Franco Zeni: «Fermare ancora l’economia è vanificare lo sforzo e l’impegno dei giorni di lockdown»

Le Bestie di Satana fuori

Cassani dice che si sarebbe aspettato un provvedimento più liberista, tale da consentire il 4 maggio la ripartenza con le dovute cautele di tante attività che invece dovranno stare ancora chiuse. «Forse le immagini dell’altro ieri sulle celebrazioni del 25 aprile, autorizzate dal governo M5S-PD, in un momento in cui non possiamo fare i funerali ai nostri cari, avevano erroneamente illuso che saremmo potuti tornare a lavorare, con le necessarie protezioni, per guadagnarci onestamente lo stipendio», dice il sindaco, prima di affrontare un altro tema già sollevato nei giorni scorsi dal segretario federale del suo partito, Matteo Salvini: «Il fatto che con la scusa del Covid siano stati scarcerati migliaia di detenuti, tra cui anche boss della mafia e della camorra sottoposti al 41bis e le Bestie di Satana, ci ha indotti a pensare che, a questo punto, a noi cittadini onesti non avrebbero più chiesto l’autocertificazione per andare a fare la spesa. E invece no: i criminali con pene da scontare vengono scarcerati ma noi dobbiamo continuare a compilare autocertificazioni come se fossimo dei criminali».

L’Italia ancora in casa

Cassani pensa ai bar e ristoranti («Non si sa nemmeno quando e se potranno riaprire con le attività di somministrazione in loco è folle: quanti ne chiuderanno?), ai parrucchieri ed estetisti («Non farli aprire fino al primo giugno è insensato e incoraggia all’abusivismo»), ai lavoratori di Malpensa e del suo indotto («Sul settore turistico non c’è una riga in 70 pagine di DPCM e qui da noi sapete che una grossa fetta di cittadini ha (o aveva) un lavoro grazie a Malpensa»), alle famiglie («Non ci hanno ancora detto cosa fare per gli asili nido, le scuole materne e anche per le scuole dell’obbligo che (forse) ripartiranno a settembre»).

Lo scaricabarile sui sindaci

L’esponente leghista giudica positiva la riapertura dei parchi e giardini, ma non alle condizioni imposte che inevitabilmente finiscono per scaricare oneri e responsabilità sulle amministrazioni locali: «Ci dicono che vanno contingentati gli ingressi», sottolinea Cassani. «Avendo 41 aree verdi in città dovrei mettere i tornelli al parco oppure 41 agenti di Polizia Locale a curare gli ingressi. Hanno pagato davvero qualcuno delle varie task force per arrivare a prendere questa decisione? Non vi preoccupate che una soluzione la troveremo e sarà basata sulla responsabilità e sul buon senso dimostrato sinora da tutti voi gallaratesi. Quel buonsenso che a quanto pare a Roma manca (con o senza i 450 esperti delle task force)».

Cavaria vuole ripartire

bilanci giunta cavaria premezzo zeniCon parole diverse la pensa allo stesso modo il sindaco di Cavaria con Premezzo, Franco Zeni: «Tenere ancora tutto l’Italia chiusa in questo momento non mi sembra un’ottima mossa strategica ne sulla competenza della malattia ne verso il popolo. Continuare a combatterlo senza cercare vere soluzioni per contrastarlo o meglio non ascoltare chi le soluzioni per la riapertura le sta già mettendo in atto, la maggior parte degli imprenditori e commercianti sono pronti a ripartire con tutte le misure del caso». Secondo il primo cittadino di Cavaria, fermare ancora l’economia è vanificare lo sforzo e l’impegno dei giorni di lockdown: «Ogni giorno perso perdiamo sempre più la possibilità di riaccendere il motore senza dover essere costretti a tasse di ogni tipo per onorare i nostri debiti. Mi aspettavo indicazioni di sicurezza, piani strategici per l’impresa, linee per i giovani e giovanissimi e purtroppo invece solo placebo per curare un male importante. Contro il virus dobbiamo prenderci le responsabilità, accettare i rischi ma ripartire il più in fretta possibile».

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