Volpe torna a Somma. Pezzotta e Tollis: «Ha ucciso i nostri figli. Nessun perdono»

tollis pezzotta

SOMMA LOMBARDO – «Un pugno allo stomaco che non passa. Non credevo, da mesi mi ripeto che il momento sarebbe arrivato. Pensavo di poter attutire il colpo. E invece il pugno è arrivato forte in pancia». Silvio Pezzotta, padre di Mariangela, uccisa nel gennaio 2004 nello chalet di Golasecca di proprietà della famiglia di Elisabetta Ballarin, quarta vittima accertata delle Bestie di Satana, lascia scivolare d’un fiato le parole.

Troppo pochi 16 anni

Andrea Volpe, uno degli assassini di sua figlia, ha scontato la sua pena ed è tornato libero. E’ tornato a Somma, dove la famiglia Pezzotta risiede. «L’ho detto all’epoca, l’ho detto ai pm immediatamente al momento della sentenza che trovavo ingiusta una condanna a 20 anni – spiega Pezzotta – Lo ripeto oggi, senza voler sollevare nessuna polemica perché questa è la legge e la legge si rispetta. Però 16 anni e 20 giorni sono pochi. Ha ucciso quattro persone, una di queste era mia figlia. Sedici anni mi sono sempre sembrati pochi». Silvio Pezzotta è un uomo elegante. Un gigante per levatura morale e misura del cuore. Non c’è livore nel suo tono, ma è chiarissimo il dolore sempre vivo. Mai sopito. «Dicono che in carcere sia diventato buono, che abbia trovato la fede – dice Pezzotta riferendosi a Volpe – Aiuterà gli altri. Magari si impegnerà nel sociale. Non voglio commentare, non voglio in nessun modo esprimere un giudizio. Voglio però che sia chiara una cosa: non ci sarà mai perdono da parte mia per questa persona né per gli altri. Elisabetta è un altra cosa. Resto convinto che sarebbe stata la prossima vittima. E’ stata condannata a 22 anni, ha fatto il suo percorso. Ha avuto una condanna superiore a quella di Volpe che, ribadisco, ha ucciso quattro persone. Non ci sarà mai perdono da parte mia per lui. Quello che ha fatto, la crudeltà che ha dimostrato, non sono perdonabili. Di certo non da me».

Nessun rancore, nessun perdono

E di nessun perdono parla anche Michele Tollis, il padre di Fabio ucciso nel gennaio del 1998 nei boschi di Somma dalla setta insieme a Chiara Marino. I resti dei due ragazzi furono trovati sei anni dopo. Dopo l’arresto di Volpe in seguito all’omicidio di Mariangela Pezzotta. Papà Tollis per sei anni ha implorato la giustizia milanese di indagare indicando anche la via da seguire rimanendo inascoltato. «Volpe si è pentito, le sue rivelazioni hanno portato alla scoperta di ciò che era accaduto a Fabio e Chiara, ad Andrea Bontade, a Mariangela. E’ libero, per la legge, collaborando se l’è guadagnato – spiega Tollis – Sapevo che il momento si avvicinava. Basta fare i conti. Io sono italiano e orgoglioso di esserlo: questo prevede la legge e io le leggi le rispetto e non le discuto. Ho agito quando ho ritenuto necessario farlo: la verità sulla morte di Fabio alla fine è emersa. Non provo verso Volpe né rancore né desiderio di vendetta. Ma non lo perdonerà mai per ciò che ha fatto. Lo dissi a lui nel 2006, quando lo incontrai. Lo ribadisco oggi. Ciò che queste persone hanno fatto non può essere considerato nemmeno umano. Non ci sarà mai perdono». Sul fatto che Volpe voglia trovare un lavoro Tollis commenta con sarcasmo. «Gli auguro buona fortuna. Gli auguro di trovare subito un ottimo lavoro – conclude con amara ironia – Così forse potrà iniziare a pagare il risarcimento assegnatoci. Anche a rate mensili».

somma volpe tollis pezzotta – MALPENSA24