Il vescovo di Como a Duno per ricordare i medici morti durante la pandemia

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DUNO – «Molti vostri colleghi defunti in questi mesi hanno praticato la logica del dono insegnata dal Vangelo secondo la quale l’uomo vero, l’uomo riuscito non è quello che possiede ma quello che dona». Con queste parole sabato 16 ottobre il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, si è rivolto ai medici della provincia di Varese che hanno partecipato, al Tempio votivo dei medici d’Italia dedicato alla Regina del Santo Rosario e a San Luca, alla tradizionale celebrazione annuale in occasione della festa del loro patrono, san Luca evangelista, la cui memoria liturgica ricorre oggi lunedì 18 ottobre.

Per i 364 medici morti

All’omelia della messa, concelebrata con il parroco e responsabile della comunità pastorale “San Giovanni Paolo II”, don Lorenzo Butti, e con don Roberto Secchi, e animata dai canti del coro parrocchiale di Rancio Valcuvia diretto dal maestro Michela Tabacchi e all’organo da Luigi Toma, il presule ha inoltre presentato alla presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Varese, Giovanna Beretta, e all’assemblea il diacono permanente e collega medico di Gemonio, Salvatore La Sala, responsabile dal 7 febbraio di quest’anno del Servizio diocesano alla pastorale della salute.

Monsignor Cantoni ha quindi sottolineato che «la società intera in Italia è rimasta molto colpita dal gran numero di medici defunti a causa della pandemia». Un numero elevato, 364, il primo fu, l’11 marzo dello scorso anno, il presidente dell’Ordine varesino, dottor Roberto Stella, per i quali ha invitato i colleghi presenti ad elevare «una preghiera speciale per coloro che sono morti, coinvolti e travolti dalla pandemia che essi hanno cercato di contrastare attraverso l’esercizio della professione medica, ma che sono viventi in Dio».

Ruolo fondamentale

Al termine della messa alla quale hanno partecipato tra gli altri, il vice-sindaco di Duno, Domenico Scarcella, con l’assessore Giovanni Damia, il comandante della stazione Carabinieri di Cuvio, maresciallo Roberto Notturno, e il presidente del Centro per lo studio e la promozione delle professioni mediche che ha sede in paese a Villa Malcotti, Pier Maria Morresi, la presidente Beretta ha dichiarato che i medici vogliono «ricordare il ruolo fondamentale dei medici e del personale sanitario nel contrastare la pandemia, anche se – ha continuato – al momento non è facile valutarlo con serenità e distacco e, solo quando sarà possibile pronunciare un giudizio più maturo, capace di fotografare appieno la forza d’urto del Covid nei confronti di individuo e società, allora sono certa che si coglierà con forza ancora maggiore come la presenza dei medici in prima linea sia stata decisiva».

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