In Comune lo sciopero s’allontana. Ma ora il personale contesta «atti antisindacali»

BUSTO ARSIZIO – Niente presidio dei dipendenti comunali fuori da Palazzo Gilardoni, dopo le «aperture» dell’amministrazione. Ma la tensione resta alta, dopo che l’assemblea del personale di questa mattina, mercoledì 19 dicembre, è stata accompagnata da una mail alle educatrici che annunciava loro, in caso di partecipazione, la sostituzione in servizio da parte di personale esterno. «Atteggiamento antisindacale» per le organizzazioni che rappresentano i lavoratori, che hanno già scritto una lettera di diffida all’amministrazione.

Presidio rimandato

L’assemblea dei dipendenti si è svolta in sala consiliare, senza l’annunciato presidio in via Fratelli d’Italia. «Siccome da parte dell’amministrazione ci sono state aperture, come il regolamento per le maestre e l’impegno a discutere i regolamenti interni prima di firmare e non dopo – spiega Angiolino Liguori, sindacalista della Csa – così anche da parte nostra abbiamo deciso di concedere un’apertura, di cui abbiamo informato i lavoratori, rimandando il presidio al 4 marzo. Una dimostrazione di buona volontà e senso responsabilità, e del fatto che da parte delle Rsu interne e delle organizzazioni sindacali non si vuole arrivare allo scontro». Anche Mauro Catella, della Fp-Cgil, parla di «passo avanti per ottenere ciò che ci spetta senza arrivare al conflitto», anche se sulla questione delle progressioni economiche orizzontali, che aveva portato allo stato di agitazione, non ci sono ancora risposte, in attesa che arrivi il parere della Funzione pubblica.

Una mail che fa salire la tensione

Un allentamento della tensione? Sì, almeno fino a quando alle educatrici dei nidi e delle materne non è arrivata un’e-mail di palazzo Gilardoni, per avvisare le maestre di comunicare alle famiglie che in occasione dell’assemblea di questa mattina, 19 febbraio, «al fine di garantire la massima disponibilità rispetto alle esigenze delle famiglie», sarebbe stata assicurata «l’effettuazione del servizio avvalendosi di personale esterno». Educatrici delle cooperative a sostituire le dipendenti comunali che avessero deciso di prendere parte all’assemblea. Un’iniziativa «lesiva della nostra professionalità», per Franca Rossetto, rappresentante sindacale della Cub. «Scorretto» per Liguori. «Si mette in discussione la professionalità delle maestre, creando una situazione imbarazzante per i bambini».

Parte la lettera di diffida

Il sindacalista della Csa ricorda che è «corretto garantire servizi in caso di sciopero, non in caso di assemblea, mai successo. È un diritto dei lavoratori». Tanto che i sindacati intravedono gli estremi di un «atteggiamento antisindacale» e, come RSU e come organizzazioni, fanno subito partire una lettera di diffida all’amministrazione. «Sostituiscono le educatrici con il personale delle cooperative in occasione di un’assemblea, e non lo fanno in caso di malattie, ferie e maternità? Senza dimenticare la mancanza degli insegnanti sostegno – accusa Fausto Sartorato, sindacalista Adl – prendiamo atto che non ci sono soldi per le esigenze importanti delle famiglie, ma ci sono quando c’è da togliere un diritto dei lavoratori. Così come ci sono per dare le indennità alle alte sfere dirigenziali, mentre si tolgono ai lavoratori per far quadrare i bilanci. Assurdo, sconcertante, fa arrabbiare. Ecco perché esortiamo i lavoratori a partecipare al presidio del 4 marzo, perché in ballo non ci sono solo le progressioni per 29 dipendenti ma anche quelle del 2020».

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