In ospedale a Legnano e Magenta più di 200 donne all’anno scelgono la partoanalgesia

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LEGNANO – Negli ultimi 12 mesi negli ospedali di Legnano (nella foto) e di Magenta più di 200 neomamme hanno avuto un travaglio sereno e coinvolgente, anche grazie a strategie terapeutiche che limitano la percezione del dolore durante il parto. Il dato è stato reso noto oggi, mercoledì 8 marzo, Giornata internazionale della Donna, dal direttore di Anestesia e Rianimazione, professore Giovanni Mistraletti.

Scelta sempre possibile 24 ore su 24

«Durante la pandemia non è stato facile – racconta il primario – La carenza di medici, il calo delle nascite… ma dall’8 marzo 2022 il servizio di anestesia per effettuare la partoanalgesia epidurale a Legnano è stato sempre garantito 24 ore su 24, per 7 giorni su 7. Dopo un anno di attività, abbiamo verificato una crescente richiesta di partoanalgesia dalle partorienti che hanno scelto il nostro ospedale, un ottimo funzionamento dei percorsi nascita, una grande soddisfazione da parte delle mamme. Queste considerazioni ci rendono orgogliosi, e sono il migliore premio per lo sforzo organizzativo della struttura e dei suoi protagonisti: anestesisti, ostetriche, ginecologi, pediatri».

Percorso di assistenza con mamme protagoniste

Con la legge 38 del 15 marzo 2010 e con l’inserimento della partoanalgesia fra i “livelli essenziali di assistenza” è stato sancito il diritto della donna di poter scegliere di partorire senza dolore. Perché questo non rimanga un diritto solo sulla carta, l’Asst Ovest Milanese ha costruito per i due punti nascita di Legnano e di Magenta un percorso di formazione e assistenza alla partoanalgesia che rende la mamma protagonista, perché ogni partoriente deve essere libera di scegliere la propria esperienza di parto.

Mistraletti: «Un metodo efficace contro il dolore»

«Ad oggi – spiega Mistraletti – l’epidurale, tecnica con cui si conduce la partoanalgesia, rappresenta il metodo più efficace per contrastare il dolore durante il travaglio e il parto, rispettando la sua naturalità. Viene praticata da un medico anestesista, che valuta tutti i rischi e i benefici, e che poi effettua una puntura nella schiena, a livello lombare, per raggiungere lo “spazio epidurale” e così procedere ad una analgesia locoregionale personalizzata alle esigenze della donna e del nascituro. Le mamme possono continuare a muoversi e a camminare, possono respirare più tranquillamente e riposarsi, e così anche i bimbi che nascono hanno più ossigeno nel loro sangue. La partoanalgesia non medicalizza l’evento nascita, e non è un obbligo: significa solo prendersi cura del benessere della mamma e del bambino».

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