Vaccini, esperienza pilota a Legnano per la prevenzione nei pazienti cronici

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LEGNANO – «La rivoluzione è iniziata, l’ospedale va sul territorio». Con queste parole è stata presentata oggi, mercoledì 1° marzo, all’ospedale di Legnano un’esperienza pilota di medicina proattiva che la cooperativa di medici di base Gst ha avviato nella Casa di comunità di Legnano e che sarà poi estesa nelle altre Case della Asst Ovest Milanese nel Castanese, Magentino e Abbiatense (nella foto, da sinistra: Leonardo Vegetti, Gabriella Monolo, Lorena Falabretti, Cesario Barbato e Stefano Ongaro, vice presidente della cooperativa Gst).

La medicina proattiva è un approccio alla salute che si concentra sulla prevenzione delle malattie prima che si manifestino in patologie conclamate; in questo contesto, le vaccinazioni sono particolarmente importanti perché possono prevenire la diffusione di gravi malattie infettive e non, aiutando a ridurne l’impatto sul sistema sanitario e sui costi.

Non solo l’antinfluenzale, ma tante patologie

Nel caso dell’Asst Ovest Milanese, come spiega Lorena Falabretti, responsabile Daps (Direzione assistenziale delle professioni sanitarie) del servizio vaccinale, «nella Casa di comunità di Legnano nel vecchio ospedale sono aperti ambulatori per gli over 65 e i soggetti affetti da patologie croniche, dove oltre alla vaccinazione antinfluenzale gli stessi pazienti potranno ricevere quelle previste dal piano nazionale e da quello regionale. L’obiettivo è la presa in carico dei soggetti affetti da patologie croniche, seguendoli in tutte le vaccinazioni e i richiami necessari, e far sì che le vaccinazioni siamo sempre più un momento non solo di prevenzione, ma anche di protezione.

«L’utilità della vaccinazione provata in epoca pandemica – prosegue Falabretti – si conferma per mantenere lo stato di salute dei pazienti, con attenzione particolare alla popolazione anziana».

Vaccinazioni dei medici di base nelle Case di comunità

A vaccinare i pazienti saranno, in alcuni orari, gli stessi medici di famiglia volontari che li hanno in cura, con il supporto del personale medico dell’Asst. «I pazienti cronici – sottolinea Leonardo Vegetti, mmg e presidente della cooperativa di medici di base Gst – conoscono e si fidano del medico di famiglia. Questo è l’unico che può far loro capire l’utilità dei vaccini ed essi vi si sottopongono volentieri, superando paure e indecisioni: tutti quelli a cui finora i mmg hanno proposto la vaccinazione hanno aderito. Le vaccinazioni sono un avvenimento che ha cambiato la storia della medicina, allungando molto la vita dell’uomo. Farle in una Casa di comunità permette vaccinazioni non sempre facili da gestire negli ambulatori».

Così inoltre, rimarca Falabretti, «gli utenti affrontano con serenità il percorso vaccinale, rispetto a quando è suggerito da altri. E la vaccinazione diventa un patrimonio di salute per ogni cittadino che afferisce a un nostro ambulatorio».

Barbato: «Progetto ambizioso con numeri importanti»

Quali vaccini vengono somministrati lo precisa Cesario Barbato, referente del servizio vaccinale dell’Asst: fra i più comuni l’antipneumococcico, l’antimeningococcico quadrivalente o di tipo B, quello per l’Herpes Zoster per i pazienti cronici; e poi quelli per l’epatite B; per morbillo, parotite e rosolia per le donne fertili mai vaccinate prima; per difterite, tetano e pertosse.

«Vaccinazioni come quella anti bronchite – precisa Barbato – sono da destagionalizzare rispetto all’antinfluenzale e vanno fatte tutto l’anno. I pazienti cronici sono il 23% della popolazione sul territorio come nella media nazionale: di essi, la metà supera i 65 anni e la proporzione cresce con l’età. Il Covid ci ha insegnato che questi pazienti sono i primi a soffrire di queste patologie, quindi i primi da proteggere attraverso i vaccini. Il nostro è un progetto in embrione, ambizioso e che sta dando buoni risultati da quando è partito, lo scorso ottobre, come prosecuzione delle campagne anti Covid e antinfluenzale, visto il loro enorme successo». Per Barbato è presto per fare previsioni sul numero di pazienti che si sottoporranno a questi vaccini: «Dipende dalle patologie, alcune richiedono più richiami, altre no. Di certo, sono numeri importanti, che richiederanno un lavoro molto impegnativo e notevoli forze da mettere in campo».

Monolo: «Bene il lavoro di squadra»

Sotto quest’ultimo aspetto Gabriella Monolo, direttore sociosanitario dell’Asst, sottolinea «il lavoro di squadra e la innovativa collaborazione tra azienda e medici di base. È necessario uno stretto collegamento tra le varie strutture del sistema sanitario. Rispetto alle campagne vaccinali, qui ci rivolgiamo al singolo, con una relazione diretta con il paziente che presuppone la conoscenza delle sue condizioni di salute: per questo il progetto è articolati sui medici di base. C’è una forte carenza di personale medico e infermieristico a livello di sistema e i candidati che superano i nostri concorsi vengono subito tutti assorbiti. Per raggiungere gli standard, ci vorranno alcuni anni. Prevediamo di affrontare questa carenza ancora con ambulatori estemporanei, come quello nel vecchio ospedale».

Nuovi orari per l’ambulatorio nel vecchio ospedale

Da lunedì prossimo, 6 marzo, cambieranno gli orari di apertura dell’ambulatorio straordinario in funzione nel vecchio ospedale di Legnano con accesso da via Candiani 2. Il servizio è riservato ai cittadini residenti nell’ambito Legnano-Rescaldina privi di medico di base. Il nuovo orario sarà il seguente: lunedì e venerdì, dalle ore 16.00 alle 19.00; martedì e giovedì, 10.00-13.00; mercoledì 17.00-20.00. Considerata l’attuale carenza di mmg disponibili, i residenti nello stesso ambito senza medico potranno temporaneamente rivolgersi ai medici del servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica) da lunedì al venerdì dalle ore 20.00 alle 24.00; sabato, domenica e prefestivi dalle 9.00 alle 21.00.

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