Angera, «il nostro ospedale è un fantasma». Ma i vertici rassicurano

incontro angera ospedale fantasma

MALPENSA – Angera rimarrà un ospedale per acuti? La risposta è “sì” e le rassicurazioni sono arrivate ieri sera in una sala consigliare strapiena dal presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, il consigliere Emanuele Monti (Lega), davanti a una platea disillusa e ormai stanca di ascoltare promesse di un rilancio che fanno a pugni con il lento e lungo declino del nosocomio all’ombra della Rocca. La carenza di specialisti, la chiusura della maternità e del laboratorio analisi, i reparti di chirurgia e medicina in sofferenza sono ferite aperte che hanno creato disaffezione nell’utenza.

Il Presidio ospedaliero territoriale

La novità più importante, spiegata nel dettaglio dal direttore di Ats Insubria Lucas Maria Gutierrez, è la creazione del Pot (Presidio ospedaliero territoriale) all’interno della struttura angerese. Sarà il primo per l’Asst Sette Laghi. Si tratta di 20 posti letto dedicati alla cura della cronicità (tema sempre più pressante) che si va ad aggiungere all’assistenza ai pazienti convalescenti che non possono tornare al domicilio. Un’innovazione accolta con favore dal territorio, a patto che non vada a discapito delle funzioni ospedaliere dedicate alle urgenze. «Non ci sarà nessuna riduzione di funzioni e servizi dei reparti esistenti», ha ribadito più volte Monti, sottolineando che la prospettiva sarà di creare una rete tra gli ospedali periferici e Varese, in qualità di hub (centro di riferimento). Questo garantirà cure prossime al cittadino, localmente e prestazioni di alta specialità a tutti, centralizzando i casi più complessi.

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Investimenti e progetti su Angera

Il direttore generale di Asst Sette Laghi, Gianni Bonelli, ha annunciato 1,3 milioni di euro di investimenti in corso per l’ospedale di Angera: un ecografo (65mila euro) e un colposcopio (24mila) per ambulatorio di ostetricia, un sistema per urodinamica di prossima consegna, un mammografo atteso nel 2020 (150mila), sette letti di degenza (10mila) e il progetto (da oltre un milione di euro) per la nuova cabina elettrica. Bonelli ha elencato inoltre i progetti futuri che la dirigenza ha individuato per l’Ondoli: oltre al Pot figurano il potenziamento dei servizi ambulatoriali di pediatria e ginecologia, la telemedicina nell’ambito della presa in carico della cronicità, il progetto “Infermiera di famiglia e di comunità”, Il Presst (presidio sociosanitario territoriale) a Sesto Calende e l’attivazione del progtetto “Dialisi vacanza” per i numerosi turisti che – soprattutto nei mesi estivi – arrivano sul lago Maggiore.

Tensione in sala

L’intervento è stato apprezzato dal pubblico – a partire dal sindaco angerese Alessandro Paladini Molgora – ma la platea non ha fatto sconti ai relatori. Ha aperto il giro di interventi il consigliere di minoranza Marcella Androni: «Sembra un ospedale fantasma: quel poco che funziona ancora è merito dei medici e degli infermieri rimasti, non certo dei dirigenti e dei politici». Applauso fragoroso. Durissima anche la posizione di Amor (le mamme che occuparono la Maternità) attraverso la vicepresidente: «Il presente è drammatico e lo avete detto anche voi, per il futuro vedo solo pezze: non c’è una visione di insieme». Il clima si è surriscaldato in sala quando, di fronte alle critiche, Monti ha ricordato che «l’incontro di stasera non era dovuto e potevamo stare a casa con le nostre famiglie». Dal pubblico sono partiti i fischi e la voce di un uomo che gli ha risposto: «Si ricordi che lei è un nostro dipendente». Il consigliere regionale subito dopo ha precisato che le sue parole erano a tutela dei dirigenti (i quali per contratto non sono tenuti a partecipare alle assemblee pubbliche), mentre lui non ha alcun problema, come fa da anni anche nei momenti più caldi delle contestazioni, a metterci la faccia per l’ospedale angerese.

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