Docente dell’Insubria all’Ihes di Parigi, tempio mondiale della matematica

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VARESE – Una docente dell’Università dell’Insubria è stata chiamata dall’Institut des Hautes Études Scientifiques di Parigi, uno dei più prestigiosi istituti di matematica e fisica a livello mondiale, che dalla fondazione può vantare sette medaglie Fields tra i suoi professori e, per la prima volta, offrirà una Visitor Chair a una donna. Come ha reso noto oggi, venerdì 25 ottobre, l’ateneo lombardo, la prescelta è Olivia Caramello, docente di matematica che ha studiato a Cambridge e si è distinta per aver elaborato la teoria dei «ponti» topos-teoretici.

Erede spirituale di Alexandre Grothendieck

Da gennaio sarà titolare della Israel Gelfand Chair dell’Ihes, cattedra simbolo dell’eccellenza scientifica già assegnata a “world class scientists” come Francis Brown dell’Università di Oxford, Dennis Gaitsgory di Harvard e Sergiu Klainerman di Princeton. Si tratta di una cattedra triennale che permette di visitare l’istituto per diversi mesi all’anno, tenere corsi e seminari, animare delle attività scientifiche e invitare collaboratori. Olivia Caramello è considerata un’erede spirituale di Alexandre Grothendieck, il celebre matematico che ha lavorato all’Ihes fin dalla sua fondazione: a riconoscerle questo ruolo di prosecutrice della sua opera nell’ambito dei topoi sono le medaglie Fields Alain Connes e Laurent Lafforgue.

Un curriculum eccezionale

«Sono molto onorata di ricevere questo importante riconoscimento, che premia il lavoro di tanti anni e mi offre grandi opportunità di sviluppo della mia ricerca, grazie alla frequentazione con gli eminenti matematici e fisici dell’Ihes», ha commentato con soddisfazione Caramello. «Questa cattedra ha un significato speciale per me anche perché proviene dall’istituto in cui ha lavorato Grothendieck, l’inventore dei topoi. Mi auguro che questo ruolo permetterà di attrarre nuovi talenti alla sua teoria, in particolare all’Insubria». La docente trentaquattrenne può vantare un curriculum eccezionale. Si è laureata in matematica e diplomata in pianoforte a soli diciannove anni, per poi conseguire il dottorato al Trinity College di Cambridge. Prima di tornare in Italia, in quanto vincitrice del bando «Rita Levi Montalcini» (programma del Miur atto a favorire il «rientro cervelli»), ha lavorato in prestigiose istituzioni quali l’Università di Cambridge, la Scuola Normale Superiore di Pisa, il Max Planck Institute for Mathematics di Bonn, l’Università di Parigi 7 e l’Ihes.

Ponti tra contesti matematici differenti

Caramello è autrice, oltre che di numerose pubblicazioni, del libro «Theories, Sites, Toposes: Relating and studying mathematical theories through topos-theoretic bridges» (Oxford University Press, 2017), dove presenta la sua teoria unificante dei ponti topos-teoretici. Come ha spiegato, «si tratta di tecniche interdisciplinari utili per creare “ponti” tra contesti matematici differenti. Questi metodi sfruttano la potenza del concetto di topos per realizzare un’unificazione di aree diverse della matematica, in linea con le aspirazioni di Grothendieck». All’Insubria da poco più di due anni, Olivia Caramello è già riuscita a formare a Como un gruppo di ricerca in teoria dei topoi di livello internazionale, oltre a organizzare un convegno che ha riunito più di cento partecipanti da tutto il mondo; anche per questi meriti, l’ateneo le ha conferito il ruolo di delegata del rettore all’attrazione di talenti. Per un’introduzione concettuale al suo lavoro, una prospettiva efficace è stata delineata nel recente discorso da lei pronunciato al TEDxLakeComo.

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