Integrazione, la Lega fa retromarcia e vota con la maggioranza la proposta Pd

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BUSTO ARSIZIO – Integrazione, tutto il consiglio all’unanimità vota a favore del progetto “Donne e minori”, presentato da Cinzia Berutti del Pd ed emendato dalla maggioranza di centrodestra. La mozione chiede alla giunta di impegnarsi ad «inserirlo tra le iniziative del diritto allo studio, prevedendo, laddove ne ricorrano le condizioni, la concessione di un adeguato contributo economico annuale». Anche la Lega dice sì. Nonostante i dubbi del capogruppo Ivo Azzimonti, che qualche giorno fa sui giornali aveva “sparato a zero” sull’iniziativa. Una vera e propria retromarcia. «Qui c’è qualcuno che ha cambiato idea» fa notare il capogruppo di Busto al Centro Gianluca Castiglioni.

L’emendamento

In commissione servizi sociali, quando ai primi di dicembre la proposta di Cinzia Berutti (PD) era stata discussa, era emerso uno “strano” asse a sorpresa tra PD, M5S, Forza Italia e Lombardia Ideale a favore del progetto. Poi la consigliera del gruppo misto Mariangela Buttiglieri si era mossa con un emendamento, infine si è arrivati alla quadra, all’interno della maggioranza, sul testo di un emendamento interamente sostitutivo che la presidente della commissione Donatella Fraschini (Idee in Comune) ha presentato in aula. Con una modifica: da “Donne e minori” il progetto dovrebbe cambiare nome in “Genitori e minori: tra integrazione e cittadinanza“. «Affinché il progetto non tolga la possibilità anche ai padri di partecipare, qualora lo desiderassero» si legge nell’emendamento, con l’intento di riconoscere «il ruolo paritario di entrambi i genitori per una effettiva integrazione delle famiglie straniere nel tessuto sociale».

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Il rospo della Lega

Una concessione che permette alla proposta, così emendata, di superare il vaglio dell’assemblea con un voto favorevole all’unanimità. Quanto basta per far ingoiare il rospo al gruppo della Lega, nonostante le critiche che Ivo Azzimonti aveva esternato sulla stampa nei giorni scorsi. «La mozione del Pd era monca – spiega il capogruppo del Carroccio – è vero che la modifica del tessuto sociale rende necessari progetti di integrazione, ma per una vera integrazione servono progetti che coinvolgano tutto il nucleo familiare, per non vanificare la figura della donna». Eppure tra il pubblico qualcuno sospira: «Non ci sono più i leghisti di una volta…».

La precisazione del Pd

Il Pd fa buon viso e accetta le modifiche, seppur ritenute tutto sommato “ultronee”, stando a sentire quanto dice la proponente della mozione Cinzia Berutti, insegnante alle scuole De Amicis dove il progetto “Donne e minori” viene portato avanti da otto anni. «Si chiama così perché gli uomini al mattino vanno al lavoro per mantenere la loro famiglia, quindi ha intercettato innanzitutto le mamme, che arrivano in Italia e sono senza lavoro – spiega la consigliere Dem – anche qualche papà, quando può, partecipa. Ma sostenere che le donne siano considerate inferiori è quanto di più lontano dal nostro lavoro con gli studenti».

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