Inter fuori dalla Champions: “Usciamo a testa alta”

Lorenzo Conzatti

L’INTER ESCE DALLA CHAMPIONS DOPO UN SECONDO TEMPO A TESTA ALTA: DECIDE IL GOL DI ANSU FATI.

È stata una partita a tratti molto spettacolare, che ha visto probabilmente un Barcellona più arrembante nel primo tempo. Gli ospiti, nonostante le quattro occasioni per D’Ambrosio, Biraghi, Vecino e Lukaku, vanno in vantaggio con Carles Perez. Su disattenzione difensiva, Lenglet va ad un passo dallo 0 a 2, con un mancino insidioso che si spegne di poco a lato. Da quel momento l’Inter alza la testa, e trova il gol del pareggio con Lukaku, assistito da una magia di Lautaro Martinez. L’argentino difende palla in mezzo a due difensori avversari al limite dell’area, effettua una sponda perfetta per il belga, che trova il pari con un tiro di sinistro deviato. Nel secondo tempo i meneghini dimostrano di voler provare a vincerla, e creano due grosse occasioni per Lukaku. La prima su lancio lungo di Borja Valero, con il 9 che regge l’urto fisicamente, ma non riesce a trafiggere Neto col piede preferito. La seconda su un bel passaggio filtrante di Lautaro, sul quale il compagno di reparto si allunga troppo il pallone, che si perde sul fondo. Il numero 10 della Beneamata non si perde d’animo, e dimostra tutta la sua determinazione, prendendosi moltissimi falli e dispensando giocate di grande qualità. Memorabile quella con cui spiazza Umtiti con un pregevole sombrero, e cerca il gol da antologia con un potente mancino da fuori area, che si spegne di poco a lato. Purtroppo, il neo-entrato Ansu Fati, si conferma un predestinato che farà parlare molto di sé, e spedisce la palla in buca d’angolo per il vantaggio catalano. Questa rete è una mazzata, a cui la capolista della Serie A non riesce a rispondere. È doveroso comunque, applaudire una squadra che ha dato tutto aldilà delle assenze, e che saluta la Champions con il solo rimpianto di non aver concretizzato le occasioni create. È la dura legge del calcio, a volte il destino stabilisce che alcuni palloni non dovranno essere trasformati in oro. I complimenti più sinceri anche ad Antonio Conte, un allenatore che sta trasformando in cigno, una formazione prima più vicina al brutto anatroccolo.

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