Internet lumaca, a Vizzola didattica a distanza «impossibile». Famiglie in rivolta

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VIZZOLA TICINO – Già dal primo lockdown non era rimasto un bel ricordo della didattica a distanza. La seconda ondata di contagi impone però che si ritorni alle lezioni da remoto, per la sicurezza di alunni e personale scolastico. Soprattutto ora che il secondo Dpcm del governo ha esteso questa modalità ad altre scuole, non più solo alle superiori. Ma la crisi c’è, quindi si fa. Il problema vero è un altro: la connessione internet scadente. Lo confermano studenti e genitori di Vizzola Ticino, ormai al limite della sopportazione di fronte alle continue carenze della linea in paese. Con inevitabili conseguenze sul buon svolgimento delle lezioni. «Ho due figli al liceo – dichiara una mamma – ed entrambi sono costretti a usare i giga del telefono per non perdere il filo del discorso degli insegnanti». Sì, perché il collegamento si interrompe, va a scatti e alla fine cede. E i ragazzi possono anche anche farsi segnare assenti, a quel punto.

«Ci vuole una soluzione»

Arrivano lamentele da più fronti in paese. Tutte per lo stesso motivo: connessione improponibile e quindi lezioni impossibili da seguire. «I miei figli per seguire le lezioni sono costretti a usare i loro giga del telefono», lamenta una madre di Vizzola. «Paradossalmente ci troviamo a pagare sia una connessione nulla, che diverse ricariche per alimentare i giga dei cellulari e far fronte al problema». Una sorta di danno e beffa, insomma. «Ci rendiamo conto della necessità della didattica a distanza, ma non possiamo andare avanti in questo modo: ci vuole una soluzione».
Sulla stessa linea anche un’altra mamma, con «un figlio alle superiori – quindi già in modalità remota – e una figlia alle medie, perciò da domani (6 novembre, ndr) ufficialmente in dad». Stesso problema: «È importante che la connessione sia stabile. Già questo metodo richiede uno sforzo sia da parte degli studenti che degli insegnanti, se poi si aggiunge un ulteriore disagi viene meno la possibilità di un insegnamento vero». Un fatto che si ripresenta continuamente, «quasi tutti i giorni». E oltre a causare un danno pratico, incide anche sullo stato dei ragazzi: «Si crea una condizione d’ansia in uno studente, che sta facendo una cosa nuova, e si trova preoccupato a riallacciare la connessione per finire un compito in classe, un’interrogazione o anche solo per sentire la lezione».

Colpiti anche gli universitari

Il problema si spinge anche oltre i ragazzi delle superiori. E colpisce gli universitari, che come tutti si sono dati alla lezioni via internet. La testimonianza arriva dalla 23enne Rebecca Zibetti, costretta a litigare con la connessione per restare al passo con i ritmi degli esami. «Ho seguito di recente una delle ultime lezioni qui in paese», racconta. «Ma è stato impossibile, perché continuava a bloccarsi e l’audio non si sentiva». Ora, Coronavirus o no, come ogni anno comincerà la sessione invernale. E potrebbe essere un problema sostenerli senza una connessione. Motivo per cui «per fare gli esami dovrò spostarmi in ufficio da mio padre, per essere sicura di non perdere segnale e sostenere le prove senza problemi».

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