Italian Districts sbarca a Busto. Fai shopping e sostieni lo sport. Con una App

BUSTO ARSIZIO – Si chiama “cashmove” e può essere una rivoluzione per le società sportive. Una App che trasforma le “vecchie” convenzioni con negozi ed esercizi pubblici, e invece degli sconti ai soci porta denaro direttamente nelle casse dei club. Il progetto Italian Districts, già varato nel capoluogo con il nome Amiamo Varese, prova a mettere radici anche a Busto Arsizio. Ieri sera, 13 maggio, nella rinnovata sede di Assb, alla presenza del consigliere delegato alla digitalizzazione Alex Gorletta e dell’assessore allo sport Maurizio Artusa, il progetto di fundraising 2.0 è stato illustrato ai dirigenti sportivi bustocchi dal suo fondatore Alessandro Martelli.

Come funziona

Nella sua città, Trieste, nel 2019 quando fu inventato, il modello del “cashmove” applicato allo sport aveva fruttato oltre 100mila euro, a partire da un volume di 1,7 milioni di euro di transazioni in 250 esercizi convenzionati, arrivando ad essere il terzo sponsor della società di pallacanestro di A1 che rischiava di sparire. A inizio 2020 quel modello è diventato Italian Districts, una «piattaforma nazionale che permette alle associazioni di autofinanziarsi chiedendo ai propri sostenitori di fare quello che fanno tutti i giorni, solo in uno dei punti vendita convenzionati con noi in tutta Italia». Fare shopping, mangiare una pizza, pagare l’assicurazione o andare dal parrucchiere si può trasformare in un’occasione di sostegno alla propria società sportiva di riferimento. Per ogni transazione effettuata, senza dover versare un euro in più rispetto al prezzo del prodotto o servizio acquistato, il cliente può tramutare lo sconto in “cashmove”, esibendo semplicemente la App di Italian Districts alla cassa, «un po’ come ci siamo abituati a fare con il Green Pass o con le carte fedeltà dei supermercati»: il 75% dello “sconto” verrà devoluto alla causa sostenuta da chi acquista, il 25% a quella scelta da chi vende.

I benefici per i club

Ogni società sportiva o associazione che aderisce a Italian Districts può infatti definire un progetto specifico da finanziare, in modo tale da rendere “materiale” il beneficio che i suoi sostenitori possono assicurare con le transazioni. «Passioni e consumi sono le basi di questo sistema, che può generare entrate importanti anche per piccole realtà, soprattutto se hanno tanti associati – sottolinea Alessandro Martelli – agli utenti non costa nulla, se non la rinuncia allo sconto che veniva applicato con le convenzioni, mentre il negozio può compensare lo sconto con l’aumento del giro d’affari, visto che il sistema mette un limite alla saturazione di ciascun settore merceologici». E rispetto al tradizionale modello delle convenzioni, il vantaggio di Italian Districts è di poter utilizzare la App ovunque, non solo nella propria città. In provincia di Varese sono già un centinaio i negozi convenzionati, e il nunero raddoppierà entro l’estate.

Anche Busto ci prova

«È l’evoluzione delle convenzioni» sottolinea la presidente di Assb Cinzia Ghisellini. «Può essere una rampa di lancio per le nostre società che vivono momenti di difficoltà dopo la pandemia». Lo confermano alcuni dei dirigenti presenti in sede Assb: «Si fa sempre più fatica a trovare sponsorizzazioni dirette». Ora anche Busto Arsizio ci prova. «Siamo i primi sul nostro territorio – fa notare l’assessore Maurizio Artusa – se a Varese funziona Busto non può certo essere da meno». Per il delegato alla digitalizzazione Alex Gorletta è un primo progetto concreto proposto alla città: «Credo sia un’opportunità da cogliere per dare respiro alle società sportive, piccole e grandi, ma non solo». Le cause che Italian Districts può sostenere sono infatti molteplici: tra le adesioni finora spiccano enti come Save the Children e la Croce Rossa di Varese, qualche Pro Loco e persino un Comune, quello di Buguggiate.

busto arsizio italian districts – MALPENSA24